lunedì 28 novembre 2011

COSE DA ALTRE CASE

Su quel piccolo tavolino, un tempo s'impastava il pane: ripulito della farina e della polvere e restaurato a regola d'arte è diventato un tavolo colorato per la sala; il vecchio mobile da ufficio, ridipinto, è diventato una credenza e il divano vintage, ricoperto con una tela di lino, ha un'aria nuova e pulita. Sono alcuni degli oggetti del nuovo progetto “Cose da altre case”, realizzato dalla cooperativa Insieme di Vicenza, da un'idea dell'artista Elvezia Allari: portare l'esperienza e la creatività della cooperativa fuori dai locali di via Dalla Scola per entrare nelle case delle persone e nei locali della città (e non solo) arredandone gli interni secondo i principi del recupero e del riuso creativo.
Così Elena, restauratrice della cooperativa, unisce l'attività ormai consolidata di recuperare e ridipingere antichi mobili antichi e oggetti curiosi, alla nuova progettazione d'interni: un gioco di squadra che unisce i saperi e la manualità dei lavoratori della cooperativa -come Elena- all'esperienza artistica di Elvezia, che si occupa invece della parte di restyling.
Il progetto “Cose da altre case” è in bella mostra all'interno della cooperativa, dove è stata allestita una vera e propria vetrina a tema, che si rinnoverà ogni mese per presentare combinazioni sempre nuove e originali di mobili e oggetti recuperati. In questo modo, è possibile «sensibilizzare le persone suggerendogli cosa potrebbero fare nelle loro case con l'aiuto della cooperativa Insieme», spiega Elvezia.
Infatti, non solo è possibile acquistare mobili e oggetti direttamente tra quelli recuperati dalla cooperativa: spesso l'alternativa è più vicina di quanto si pensi, proprio nelle nostre case. «Senza dover continuare a comprare cose nuove, è possibile ripensare gli arredamenti che abbiamo in casa, prima di disfarcene -osserva Elvezia-: spesso si tratta di oggetti che ridipinti e restaurati possono acquisire una nuova dignità, una nuova collocazione, una nuova vita».
Ecco allora che la cooperativa si propone di entrare nelle case dei cittadini: chi è interessato a rinnovare la propria casa, o ad arredarla dal principio, può chiedere una consulenza alla cooperativa, che farà una prima visita alla casa per valutare lo stato dell'arte. Da quel momento, infatti, si inizia a ragionare attorno alle possibilità di ripensare le stanze a partire dalla valorizzazione di quello che già contengono: mobili e oggetti che possono mostrare volti nuovi e inaspettati. La consulenza è a pagamento, ma vuole essere accessibile a tutti (i tempi e i costi variano a seconda del tipo di lavoro e degli spazi), sfidando la logica delle grandi catene di arredamento fuggendo la serie industriale per ridare valore a pezzi unici e riciclati.

La cooperativa Insieme si trova in via Dalla Scola 255, a Vicenza, ed è aperta dal martedì al sabato dalle ore 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 19; il lunedì dalle ore 15 alle 19.
Per ulteriori informazioni sul progetto “Cose da altre case” è possibile contattare la cooperativa Insieme (tel. 0444 511562; www.insiemesociale.it), oppure Elvezia Allari (tel. 338 1744973; www.elvezia-allari.it).

L'ALBA DI DURBAN

Apre oggi i battenti la 17a Conferenza delle Parti Onu sul cambiamento climatico a Durban, in Sudafrica. E non potrebbe farlo sotto migliore auspicio, se si pensa che proprio in questi giorni il Governo conservatore del Canada ha deciso di mettere in un cassetto il Protocollo di Kyoto e tutte le sue velleità di un accordo concreto e vincolante per combattere il Climate Change. Peter Kent, ministro dell'Ambiente canadese, sbarcherà all'aeroporto sudafricano portando con sé una vera e propria bomba diplomatica. Dopotutto l'House of Common di Ottawa si è espressa il 22 novembre e democrazia vuole che, se il Parlamento decide il Governo esegua.
Oltre 190 Paesi e le loro delegazioni si ritroveranno, una volta di più, a contrattare sulla pelle di un pianeta sempre più in bilico, dove eventi metereologici estremi stanno trasformandosi in veri e propri sintomi di una febbre che non cala. E se il paziente decide di non seguire le terapie mediche, proposte in questo caso dall'IPCC, il Panel intergovernativo di scienziati che si occupa di ipotizzare il futuro e di dare soluzioni, allora sperare in una guarigione è quanto meno illusorio.
A Durban i faldoni sul tavolo sono molti. Ma quello più impolverato ha scritto Kyoto in copertina. Perchè è il 2012 l'anno della verifica, alla scadenza del primo periodo di impegni (2005 -2012) che avrebbe dovuto portare un'inversione di tendenza su scala globale nelle emissioni di CO2. Inversione che non solo non c'è stata (la concentrazione di CO2 viaggia simpaticamente attorno alle 392 ppm in crescita) ma che rischia di non esserci più se il secondo "committment period", il secondo periodo previsto dal Protocollo che dovrebbe dal 2012 in poi consolidare gli impegni vincolanti nel taglio delle emissioni, si trasformerà in un semplice approccio volontario.
E' difficile, in effetti, trovare un accordo quando la Cina primo inquinatore globale (ma in senso assoluto, non procapite) vuole avere mano libera e quando gli Stati Uniti la mano libera l'hanno sempre avuta. Ma diciamo che la posizione del Canada non aiuta a risolvere l'arcano.
Altro grande capitolo sul tavolo sarà il finanziamento per mitigazione ed adattamento. Numero ballerini, dalle stime della Banca Mondiale a quelle del rapporto Stern, parlavano di centinaia di miliardi di dollari stanziati ogni anno per avere ritorni concreti. Copenhagen prima e Cancun dopo hanno partorito il topolino del Green Fund, 100 miliardi di dollari all'anno mobilizzati entro 2020. Da dove vengano e come vengano gestiti non si sa, esiste un transitional committee che si sta riunendo dal marzo di quest'anno, ma difficilmente porterà una soluzione concreta in un momento di recessione globale.
E se le risposte che arriveranno, come è probabile che sia, parleranno ancora di meccanismi di mercato per combattere le emissioni allora la farsa sarà totale. Non solo il Carbon trading nello schema europeo (Ets, European trading system) ha mostrato falle ed addirittura frodi, ma le stesse banche come la svizzera UBS dichiarano che il carbon pricing è troppo basso per poter avere un reale impatto positivo sulla questione climatica.
Gli Stati Uniti qualche idea l'avrebbero. Ma la ricetta risulta essere un po' la stessa. In un recente documento sottoposto all'UNFCCC, gli Usa propongono che sia il privato a prendere le redini del gioco. Pur riconoscendo l'importanza della finanza pubblica nel sostenere l'adattamento dei Paesi più vulnerabili, c'è da riconoscere che "gli investimenti provati continueranno ad essere il driver principale della crescita economica, e che la transizione ad un'economia a basso contenuto di carbonio, resiliente al cambiamento climatico non si avrà attraverso la spesa pubblica". Dopotutto ci sono "investitori istituzionali come i fondi pensione, i fondi sovrani e assicurativi che controllano migliaia di miliardi di dollari cercando opportunità di investimento di lungo periodo".
Una posizione contraria alle stesse indicazioni della Convenzione quadro, che richiede specificamente ai Paesi industralizzati di fornire direttamente risorse per sostenere gli sforzi dei Paesi meno avanzati, sulla base di una "responsbailità storica e differenziata": chi ha inquinato di più si impegni di più per ripulire.
E invece tutto questo potrebbe passare al privato. Dopotutto si sta esternalizzando tutto, dal lavoro alla produzione. E Durban potrebbe essere il primo passo per esternalizzare persino gli impegni sottoscritti a livello internazionale.

lunedì 21 novembre 2011

STORIE DI RESISTENZA QUOTIDIANA

L’ora del Cambiamento L’arte del Cambiamento.

II° Appuntamento fisso mensile della rete sociale ed ecologica Cortocircuito flegreo Associazione della filiera corta flegrea.

Ogni ultimo VENERDI DEL MESE ALLE ORE 20.30 NELLA LIBRERIA CION-CION via solfatara 8 POZZUOLI ( poco dopo il ponte della metropolitana di Pozzuoli) .
Ogni ultimo venerdi del mese attraverso i mezzi dell’arte e dell’immaginario ( cinema, docu-film- teatro, fotografia, letteratura, etc..) ci incontreremo nuovamente e approfondiremo, in maniera conviviale, i nostri temi e in modo particolare il tema dell’ agriCultura con la C maiuscola.

Venerdi 25 novembre ore 20,30 presso libreria Cion-Cion:

"Storie di Resistenza Quotidiana" è un documentario che testimonia la forte volontà e l’impegno di fare fronte comune contro il fenomeno del racket e le pratiche dell’illegalità ormai diffuse in tutto il Paese.
In un’epoca di chiasso mediatico, in cui spesso si rendono noti solo gli aspetti negativi e fallimentari dell’ordinamento sociale, Storie di resistenza quotidiana è un documentario che mette al centro dell’attenzione le persone e le loro iniziative.
Persone che hanno fatto della loro vita l’esempio di una sostanziale “resistenza quotidiana”, pacifica e propositiva, persone che mettono a disposizione la propria esperienza e il proprio sapere nell’elaborazione di strategie di prevenzione e di contrasto, capaci di radicare nel territorio una nuova idea di legalità e consapevolezza. Il comune denominatore di queste vite, di queste storie, è il lavoro come strumento integrante di crescita e di indipendenza dai meccanismi che producono precarietà e insicurezza. Il documentario accompagna eventi specifici dell’attività quotidiana di movimenti come Addiopizzo e Libera terra. Intercalati da interventi di coloro che vivono e promuovono in prima linea il cambiamento. Il percorso che è punteggiato dalle voci di quanti sono in prima fila nella lotta alla criminalità organizzata, nel volontariato, nell’arte, nell'informazione.

mercoledì 16 novembre 2011

W IL RIUSO

MINISTERO DELL’AMBIENTE
E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
PRESENTAZIONE RAPPORTO NAZIONALE SUL
RIUTILIZZO 2011
Venerdì 18 Novembre 2011
Ore 12:30
Città dell’Altra Economia, Largo Dino Frisullo snc
(ex Mattatoio di Testaccio, Roma)
Il Rapporto Nazionale sul Riutilizzo, giunto alla sua seconda edizione, ha l'obiettivo di aggiornare il
quadro sulle attività legate al riutilizzo realizzate nel corso del 2011, fornire dati sull’andamento e il
funzionamento complessivo del settore e illustrare le novità normative e sindacali che lo riguardano.
“Il Dlgs 205/2010, che recepisce le indicazioni della direttiva UE 98/2008, introduce finalmente in
Italia definizioni chiare sul Riutilizzo e indica la Preparazione per il Riutilizzo come opzione
prioritaria nella gestione dei rifiuti, rendendo evidente l'esigenza di pensare a questa pratica in
un’ottica di filiera”, sostiene Pietro Luppi, Direttore del Centro di Ricerca Economica e Sociale di
Occhio del Riciclone.
“Applicando le giuste logistiche, può veramente divenire un’opzione estremamente vantaggiosa dal
punto di vista economico, sociale e ambientale, essendo complementare agli interventi in favore del
Riciclo. Mentre quest’ultimo riguarda essenzialmente gli imballaggi, il Riutilizzo è in grado di
coinvolgere sopratutto i beni non d’imballaggio”, prosegue Luppi.
“Il Riutilizzo è diventato una priorità, e istituzioni e cittadini devono avere i giusti strumenti per
compiere scelte e avviare politiche conseguenziali. Un' informazione aggiornata ed esaustiva su
questo argomento, crediamo possa fare la differenza per il futuro nella riduzione dei rifiuti destinati
a smaltimento in Italia. Senza l’informazione adeguata, le istituzioni e la società civile rischiano
infatti di promuovere centri del riuso che non fanno altro che riprodurre sterilmente esperienze che
sono state sperimentate una grande quantità di volte senza successo. Chi vuole fare Riuso
seriamente deve parlare con gli operatori del settore. Non farlo, sarebbe come voler fare la
differenziata senza parlare con le filiere del riciclo”, conclude Pietro Luppi.
All’iniziativa del 18 Novembre interverranno importanti esponenti del mondo dell’Usato nazionale,
associazioni ambientaliste e rappresentanti istituzionali.
Interverranno:
Pietro Luppi – Direttore del Centro di Ricerca Economica e Sociale Occhio del Riciclone
Antonio Conti – Portavoce Rete Nazionale Operatori dell’Usato
Gianni Perbellini – Presidente Mercatino SRL
Alessandro Giuliani – Presidente di Mercatopoli
Silvia Paoluzzi – Rete di Sostegno Mercatini Rom
Stefano Leoni – Presidente WWF Italia
Modera: Gianfranco Bongiovanni – Responsabile Lavoro Occhio del Riciclone
Alle ore 16:00 l’iniziativa sarà seguita dalla Prima Assemblea del Coordinamento Regionale del
Lazio della Rete O.N.U. (Operatori Nazionali dell'Usato), un'iniziativa sostenuta e promossa
anche da Occhio del Riciclone e che rappresenta un imperdibile opportunità per mettere a fuoco le
dinamiche locali legate al riutilizzo, difficoltà e possibilità di sviluppo del settore dell'usato nella
Regione Lazio.
L'appuntamento sarà occasione di confronto locale in vista dell'Assemblea Nazionale degli
Operatori dell'Usato che si terrà a Napoli dal 21 al 22 Novembre prossimi.
Per maggiori informazioni:
www.occhiodelriciclone.com
riusare@yahoo.it
tel: 06/97840466 (dal lun al ven ore 10-17) 3471217942

LA RETE DEL CAFFE' SOSPESO




10 DICEMBRE - GIORNATA DEL CAFFÈ SOSPESO
La “Rete del Caffè Sospeso” promuove il recupero di una antica usanza solidale, nei bar, nella cultura… nella vita
La “Rete del caffè Sospeso - festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso” invita i bar ed i locali d’Italia a riprendere l’antica usanza napoletana che consisteva nel lasciare un caffè ‘sospeso’ per chi non poteva permetterselo…
Una pratica che la Rete promuove anche nella cultura e nella vita quotidiana
http://www.caffesospeso.wordpress.com/
A Napoli c’era in passato un’usanza molto curiosa: quella del “Caffè Sospeso”. Chi era meno abbiente poteva trovare al bar un caffè in omaggio pagato da un precedente avventore, che lo lasciava in ‘sospeso’ per persone meno fortunate che non potevano permetterselo. Non si trattava di elemosina ma di un atto di condivisione dei problemi, solidarietà e comprensione.
La “Rete del Caffè Sospeso - festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso” è nata a Napoli il 14 novembre 2010 da 7 festival italiani che hanno deciso di unire le forze e fare rete scambiandosi idee, progetti e prodotti culturali per sopravvivere o addirittura crescere in questi difficili tempi di crisi economica e tagli alla cultura.
In poco più di un anno di vita la Rete ha creato significativi scambi e condivisioni fra i 7 festival, ha ottenuto diverse nuove adesioni ed ha ora deciso di istituire, in concomitanza con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani, il 10 dicembre - Giornata del Caffè Sospeso, iniziativa che si pone l’obiettivo di proporre la ripresa dell’antica usanza partenopea in bar e locali d’Italia e di conseguire nuove adesioni alla Rete attraverso la diffusione, nel settore della promozione culturale e nella vita quotidiana in genere, della filosofia solidale su cui si fonda.
Il 10 dicembre ogni festival e associazione della Rete organizzerà un evento; il programma è attualmente in via di definizione.
In http://www.caffesospeso.wordpress.com/ è possibile trovare maggiori informazioni, curiosità e consultare la lista di associazioni, festival e locali che hanno fino ad ora aderito alla Rete.
Tutte le realtà che desiderano aderire possono scrivere a caffesospeso@hotmail.it .
La Rete è sostenuta anche dal Sindaco di Napoli Luigi De che ha dichiarano di aderire ai principi e agli obiettivi di questa associazione rendendosi disponibile a partecipare ad iniziative future.
Particolarmente significativo è stato l’avvio della pratica al Bar Royal Cafè di Lampedusa nel periodo di maggior emergenza sbarchi, durante lo scorso inverno, in cui numerosi giornalisti e lampedusani lasciavano un caffè sospeso ai migranti che vagavano in cerca di un aiuto.
La Rete del Caffè Sospeso è stata costituita dalla Rete dei Comuni Solidali http://www.comunisolidali.org/, dall’ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione http://www.asgi.it/ e da questi 7 festival: Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli http://www.cinenapolidiritti.it/, Valsusa Filmfest della Valle di Susa (TO) http://www.valsusafilmfest.it/, Lampedusainfestival di Lampedusa (AG) http://www.lampedusainfestival.com/, Festival S/paesati di Trieste http://www.spaesati.org/, Filmfestival sul Paesaggio di Polizzi Generosa (PA) http://www.madonie.info/, Marina Cafè Noir - festival di letterature applicate di Cagliari http://www.marinacafenoir.it/ e Riaceinfestival di Riace (RC) http://www.riaceinfestival.it/.
La Rete si propone di offrire spazi culturali liberi, come si può offrire un caffè ad uno sconosciuto, lavorando in rete con uno spirito di solidarietà che ricorda quello del “caffè sospeso”. Unire le forze per una nuova declinazione del termine “Festival”, per un legame tra resistenze culturali che offra informazione alternativa e buona politica, navigando lungo un canale indipendente di diffusione del documentario e di condivisione delle arti in genere, dando vita a strumenti in grado di coinvolgere i territori su temi di forte contenuto sociale. Un progetto che prevede il mutuo sostegno di varie organizzazioni culturali sparse sul territorio nazionale, in grado di costruire ponti di cooperazione internazionale e intercettare la domanda di libertà, di autorganizzazione e di solidarietà delle comunità più deboli, dalle minoranze metropolitane emarginate alle comunità rurali minacciate dallo sfruttamento intensivo della terra e dell’acqua, dall’umanità silenziosa e sofferente delle carceri e degli ospedali psichiatrici alla marea di immigrati oppressi da nuove schiavitù, fino ai lavoratori precari e agli studenti che rivendicano il diritto allo studio per tutti.
Ufficio Stampa – Gigi Piga - cell. 3480420650 – press@comunisolidali.org

lunedì 14 novembre 2011

20 NOVEMBRE 2011 AL GIARDINO DELL’ORCO

LAGO D’AVERNO 11 (RIVA SINISTRA) DALLE 10 ALLE 14


Associazione della Filiera Corta Flegrea


Occasione di incontro, di conoscenza e di scambio
con esperienze rurali e artigiane


PORTA CON TE : borse riutilizzabili , contenitori usati per i detersivi alla spina, bicchieri riutilizzabili per degustazioni. Sarà possibile conferire in piccole quantità domestiche olii esausti di cucina. L’evento è a RIFIUTI ZERO


Ore 11 Tavola rotonda sul tema “ Informazione e Ambiente nell’area flegrea con le realtà flegree dell’informazione.


Ore 12 Pane Iannotta giocoliere e clown animerà lo Spazio Bambini


Corto Circuito Flegreo aderisce alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti dal 19 al 27 novembre con il laboratorio “Costruiamo una compostiera domestica


Gazebo dell’Ufficio Italia dell’IRA MAURITANIA con informazioni sulla nascita dell’ Associazione che sostiene il Movimento Abolizionista della Schiavitù in Mauritania e vendita delle MELFE (stoffe tinte a mano delle Donne del Sahara Occidentale) per sostenere il progetto.


TROVERETE IL BANCHETTO DEGUSTAZIONE DEL CAFFE’ TATAWELO PROGETTO DI ECONOMIA SOLIDALE CON LA COOPERATIVA SSIT LEQUIL LUM PRODUTTORE DEL CHIAPAS (MESSICO)


http://cortocircuitoflegreo.blogspot.com

info: cortocircuitoflegreo@gmail.com; tel.: 3480079773/0818543238/3382232871



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Contatti della filiera corta flegrea

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10 dicembre 2011 PASTA MADRE DAY



Bologna, 13 novembre 2011

Comunicato stampa: 10 DICEMBRE 2011 – PASTA MADRE DAY
Il più grande momento di spaccio collettivo mondiale

Manca poco meno di un mese al primo evento collettivo e diffuso di “spaccio” pasta madre.
La Comunità del Cibo Pasta Madre, gruppo che riunisce al suo interno consumatori, agricoltori, panificatori e mugnai con l’obiettivo di diffondere la cultura della panificazione di qualità, con l’utilizzo di farine da agricoltura biologica, provenienti da cereali antichi e, naturalmente con pasta madre, promuove per il 10 dicembre 2011 in tutta Italia una serie di eventi dove la pasta madre è protagonista.

L’intera rete degli “spacciatori” (più di 200 consumatori in Italia e nel mondo segnalati sul sito che rendono disponibile gratuitamente la propria pasta madre a chiunque ne faccia gentile richiesta) si mobilita e sarà presente, quel giorno, in molte piazze d’Italia, negozi, ristoranti, mercati, agriturismi, centri sociali regalando un pezzetto di quell’impasto capace di creare, in ogni casa, la magia della panificazione.

Mai più quindi pani poco digeribili, insapori e già stantii a poche ore dall’acquisto. Con un pugno di pasta madre ricevuta gratuitamente durante il Pasta Madre Day e alcune semplici istruzioni, ognuno in casa propria potrà preparare, per sé e per la propria famiglia, buonissimi e profumatissimi pani capaci di durare per tutta la settimana.

L’elenco degli eventi, così come quello degli “spacciatori”, è disponibile sul sito internet della Comunità del Cibo Pasta Madre (www.pastamadre.net) ed è in continuo aggiornamento. Ognuno, infatti, può organizzare il proprio momento di “spaccio” nella propria città: basta trovare un piccolo spazio e regalare un po’ della propria pasta madre, con un sorriso e qualche consiglio.

Cos’è la pasta madre
La pasta madre è un impasto di farina e acqua dove è già stata avviata una fermentazione da parte di lieviti e batteri lattici. Aggiunta quindi a un impasto al posto del più diffuso lievito di birra, è in grado di farlo lievitare per ottenere pani, pizze e i dolci lievitati classici della tradizione italiana.
Si differenzia dal lievito di birra per la varietà della sua flora batterica, sempre diversa da pasta madre a pasta madre, in grado di apportare al pane un gusto più aromatico, complesso e saporito e una digeribilità molto più elevata. I pani preparati con pasta madre, inoltre, si conservano più a lungo. La pasta madre non muore mai: viene tenuta in vita da continui rinfreschi, cioè impasti in cui viene aggiunta altra farina e acqua, e può essere quindi utilizzata e riprodotta (per essere regalata) senza problemi.

La Comunità del Cibo Pasta Madre
I membri della Comunità del Cibo Pasta Madre si impegnano quotidianamente a consumare prodotti di stagione, credono nel biologico, condividono le tradizioni della propria Terra, valorizzano l’agricoltura e gli agricoltori del proprio territorio. Fare il pane (e non solo) in casa con la pasta madre è un gesto di resistenza ma anche di fiducia verso il futuro. E’ il portare alla società il messaggio che è possibile opporsi alla omologazione dei gusti e dei sapori, prendendo il pane come esempio, in quanto base e fondamento dell’alimentazione della nostra cultura.
Vi sono più di 200 spacciatori disponibili a regalare la propria pasta madre, in tutta Italia.
Le attività della Comunità sono veicolate principalmente via web, attraverso il sito www.pastamadre.net dove vengono pubblicate ricette, consigli e tutti gli eventi che la Comunità organizza: sito che viene raggiunto giornalmente da più di 1.000 utenti, con una mailing list con 970 iscritti e una attivissima pagina facebook con 603 fan in continua ascesa.

Per maggiori informazioni:

venerdì 11 novembre 2011

SALDI DI FINE STAGIONE..VENDESI TERRA PER SPECULAZIONI

MAXIEMENDAMENTO: CONTIENE COLPO MORTALE A TERRITORIO E AGRICOLTURATERRENI AGRICOLI DELLO STATO MESSI IN VENDITA SARANNO SUBITO PREDA SPECULAZIONE EDILIZIAPREVISTA POSSIBILITA' VARIAZIONE DESTINAZIONE URBANISTICA DOPO 5 ANNI."Il maxi-emendamento alla legge di stabilità contiene un colpo mortale al territorio e all'agricoltura italiana perché grazie a quanto previsto dall'articolo 4 quater, che riguarda la vendita delle aree agricole è prevista la possibilità di modifica della destinazione urbanistica". Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli: "I terreni agricoli dello Stato messi in vendita per ridurre il debito pubblico potranno essere variati urbanisticamente dopo soli 5 anni diventando facile preda della speculazione edilizia e della cementificazione selvaggia". "Siamo indignati perché, con la scusa di aggredire il debito pubblico, non solo si dà un colpo mortale ad un settore già in crisi come quello agricolo rendendo i terreni dismessi più appetibili per la speculazione del cemento che non per la coltivazione ma perché continua l'assalto selvaggio ad un territorio, quello italiano, che ha già mille ferite e in cui ogni settimana si muore a causa del dissesto idrogeologico . Invece di continuare a tirare la volata ai signori del cemento e della speculazione edilizia svendendo il patrimonio pubblico si taglino le spese militari e i privilegi della casta degli armamenti. Ci sono oltre 40 miliardi che verranno letteralmente buttati per l'acquisto di aeri da guerra, navi, elicotteri e sommergibili, come abbiamo più volte documentato: si usino quei fondi per mettere i conti in ordine". SIAMO AI SALDI DI FINE STAGIONE...

lunedì 7 novembre 2011

IL SUOLO PERDUTO

Ripercorrendo l’evoluzione del rapporto tra il paesaggio italiano e la vita dei campi in Italia dal 1861 ai nostri giorni, la Cia ha presentato uno studio da cui si apprende che “tra il turismo rurale e l’indotto legato all’enogastronomia tipica, le nostre campagne valgono più di 10 miliardi di euro l’anno”. Ad avviso della confederazione, si tratta di un “patrimonio da tutelare e difendere da abusivismo e urbanizzazione selvaggia”. Infatti, la Cia stima che dall’anno dell’unità nazionale ad oggi il paesaggio rurale ha perso “quasi 10 milioni di ettari, una superficie pari a 5 regioni italiane come il Veneto, la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia”. Dai 22 milioni di ettari disponibili nel 1861 si e’ passati ad un’area di circa 12 milioni di ettari. Solo negli ultimi dieci anni – è stato rilevato nel corso dell’incontro – sono andati persi un milione e 900 mila ettari, una superficie pari all’intera regione del Veneto.



L’inarrestabile fenomeno del consumo di suolo ha visto nel 2010 la Lombardia al primo posto con il 14% di superfici artificiali sul totale della sua estensione, seguita dal Veneto con l’11%, dalla Campania che segna il 10% e da Lazio ed Emilia Romagna che segnano il 9%. Nel portare all’attenzione dei presenti come il cambiamento radicale del paesaggio abbia avuto una forte accelerazione con il “boom economico” che ha comportato un’avanzata inarrestabile del cemento sottraendo sempre piu’ terreno, il vicepresidente della cia, Dino Scanavino, ha osservato l’importante ruolo di un’agricoltura che segua i criteri della produttivita’, ma che al tempo stesso si fondi su una componente culturale e di conoscenza. Sul contributo dell’agricoltura per il mantenimento e per il miglioramento del paesaggio, Scanavino ha notato come la Pac abbia condizionato gli agricoltori, creando tuttavia sia “problemi che risorse”.



L’elemento basilare sotto il punto di vista del riconoscimento ambientale, a detta del vicepresidente della confederazione, e’ il raggiungimento di regole condivise. Scanavino ha detto che gli agricoltori vogliono “essere considerati imprenditori che hanno doveri, ma che svolgono anche un ruolo fondamentale in tutte le aree dove si fa attivita’ agricola, perche’ in quei luoghi si produce anche benessere”. Quanto al tema legato alla comunicazione, esso rappresenta – ha specificato scanavino – un “elemento imprenscindibile. Non si puo’ pensare ad una societa’ della conoscenza – ha concluso – fino a quando in tutti i territori montani non arrivera’ internet”.



Nel corso del convegno sono stati presentati anche diversi casi in cui il paesaggio, il verde e l’agricoltura si incontrano dando vita a realta’ virtuose. Una di queste e’ il “Parco agricolo Sud” di Milano, che e’ nato a partire dagli anni ’60 dall’esigenza di costituire una fascia di tutela dall’urbanizzazione che stava investendo la metropoli. Realizzata a partire dagli anni ’90, oggi questa zona comprende 47 mila ettari che abbracciano 61 comuni. Il 30 per cento delle aziende presenti si occupa di zootecnia mentre le restanti sono a vocazione cerealicola e una piccola percentuale coltiva ortofrutta. La citta’ chiede sempre piu’ di mantenere la vocazione agricola dell’area mentre e’ in aumento la domanda di prodotti biologici e di prossimita’. Tra le criticita’ segnalate vi e’ il fatto che la maggior parte delle aziende sono in affitto e che non viene raggiunto il livello di autoapprovvigionamento.

giovedì 3 novembre 2011

SEMI LOCALI, SEMI LEGALI


Campagna per il riconoscimento del diritto dei contadini alla selezione e commercializzazione dei semi di varietà da conservazione

Chi controlla i semi, controlla l’alimentazione... Decide quando,come e cosa mangeremo domani.


Monocolture, fertilizzanti, pesticidi, lunghi viaggi refrigerati, proprietà intellettuale sui semi... L’agricoltura cosiddetta moderna applica un modello produttivo industriale ad alto impatto ambientale e sociale che minaccia le basi della pratica agricola tradizionale, erodendo i saperi millenari degli agricoltori e la biodiversità coltivata.

L’industrializzazione del sistema agricolo ha più a che fare con gli interessi del mondo del petrolio, della chimica, della finanza, che con il diritto alla sicurezza e alla sovranità alimentare delle comunità e dei popoli. Il mercato agricolo è sempre più dipendente dal sistema di trasformazione e distribuzione su larga scala del cibo e dalle fluttuazioni dei mercati finanziari. Oggi mangiamo di più (ossia, consumiamo di più), ma ci nutriamo di meno: per ottenere gli stessi principi nutritivi di una fetta di pane del 1940, oggi ne dovremmo mangiare cinque. Un modello alternativo di agricoltura è possibile ed è già in atto: agricoltura di piccola scala, stagionalità, mercati locali e ricerca partecipata riportano al centro l’agricoltore, la terra, i consumatori.

Un elemento fondamentale di questa alternativa è legato ai semi. La legge italiana che regolamenta il settore è però ancora incompleta, gli agricoltori italiani aspettano un decreto ministeriale che regolamenti il loro diritto al commercio di semi di varietà da conservazione. Si tratta di varietà locali, spesso periferiche rispetto al mercato agroalimentare, ma fondamentali per le loro qualità organolettiche e il loro valore culturale.

Il diritto alla vendita delle varietà da conservazione garantisce agli agricoltori il miglioramento e la differenziazione delle loro coltivazioni e a tutti i cittadini la tutela del bene comune della biodiversità agricola che è alla base del diritto ad un’alimentazione libera e sana.

Per questo la Rete Semi Rurali, con il sostegno di ACRA e Centro Internazionale Crocevia, dal 16 ottobre 2011 darà vita ad una campagna per chiedere ai referenti della Conferenza Stato-Regioni e al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) di riconoscere il diritto dei contadini alla selezione, conservazione e commercializzazione dei semi di varietà da conservazione.



Aiutaci anche tu, scrivi “Semi locali, semi legali! Anch’io voglio il decreto previsto dall’art 19-bis della legge 1096/71 – www.farmerseeds.org” a questo indirizzo e-mail:

cosvir9@mpaaf.gov.it - Mipaaf , Ufficio Biotecnologie e sementi

Se sei un’associazione e vuoi promuovere la campagna, scrivi a semilegali@semirurali.net e a info@semirurali.net

Info: www.farmerseeds.org

mercoledì 2 novembre 2011

I CAMBIAMENTI NECESSARI www.altreconomia.it,

I cambiamenti destabilizzano, ma sono necessari. E preziosi: perché richiedono consapevolezza, riflessione, impegno, e ci mettono di fronte a nuove sfide. La nostra rivista è cambiata nella forma. Quindi anche nella sostanza.
Se conoscete Altreconomia, sapete che ogni tre anni -con cadenza più o meno regolare- interveniamo sull’impaginazione, il formato, i caratteri del mensile che avete tra le mani. Questa volta abbiamo esagerato, e abbiamo cambiato addirittura la testata del giornale.
A noi piace osare.
Tuttavia saprete anche che il contenitore vale spesso quanto il contenuto, e i dettagli tecnici necessariamente diventano scelte editoriali: il significato lo fa anche il significante.
Abbiamo scelto ancora una volta di rendere il giornale più leggibile, più chiaro, elegante e al tempo stesso bello. Parlare di economia -col rigore che la disciplina impone- non è facile e il rischio di essere noiosi è reale.
Siamo soddisfatti del risultato.
Scorrendo le pagine troverete alcune novità: la rassegna stampa di pagina 4 e 5, tanto per cominciare. Ogni giorno in redazione leggiamo i quotidiani e consultiamo numerosi siti web. Siamo colpiti da notizie che nel giro di poco tempo spariscono, e ce ne dimentichiamo, nonostante la loro importanza. Ecco perché queste due pagine: oggi che siamo inondati da notizie, la ridondanza è una potente censura, e l’oblio il suo strumento. Prendete allora quelle pagine come una specie di archivio, una sorta di memoria dei fatti. All’interno dei servizi, noterete poi che tutti i nomi (di persone, società od organizzazioni) sono evidenziati.
In qualche modo abbiamo voluto ribadire che al centro dei fatti, economici e non solo, ci sono sempre le persone, e che a loro bisogna ricondurre le responsabilità di quel che accade, nel bene e nel male. Ovviamente, i primi nomi evidenziati sono i nostri.
Anche i siti internet sono evidenziati. La nostra rivista sarà sempre più integrata con il web e con il nostro portale www.altreconomia.it, anch’esso rinnovato nella grafica e nei contenuti, con nuove sezioni e nuovi blog.
La stampa -e quindi anche Altreconomia- ha nei confronti della Rete un rapporto di amore e odio. Il web ha garantito l’accesso immediato e diffuso all’informazione, la possibilità di avere, in tempo reale, la conoscenza di quel che accade nel mondo.
Ma al tempo stesso ha imposto un modello, per il quale l’informazione non può che essere gratuita. È un modello che ci convince solo in parte, perché non fa i conti con i costi della buona informazione, che necessariamente è indipendente e quindi ha bisogno di lettori e non può sorreggersi solo grazie alla pubblicità o ai soldi di un editore importante.
Questa rivista -ribadirlo non fa mai male- seleziona gli inserzionisti e limita le pagine pubblicitarie, non riceve alcun tipo di finanziamento pubblico e soprattutto è di proprietà dei suoi lettori, i circa 500 soci della nostra cooperativa.
Pagina dopo pagina, noterete molti numeri. Non dobbiamo averne paura: i numeri, essenza dell’economia, misurano il mondo e hanno il potere di scavare nei fatti, senza banalizzarli.
Diamo (abbiamo) i numeri per non cadere nelle trappole della superficialità.
Infine, noterete che i pezzi sono mediamente più lunghi del solito. Abbiamo scelto di lasciare al nostro sito il compito di tenervi aggiornati quotidianamente, mentre mese dopo mese nella rivista troverete sempre più inchieste, reportage e dossier.
Non molto tempo fa, don Luigi Ciotti ha detto che al giorno d’oggi in giro c’è troppo pensiero sbrigativo, di seconda mano, e che manca profondità.
Ogni mese ci prenderemo allora il tempo di approfondire, indagare, fare domande, scrivere. A voi chiederemo di prendervi il tempo per leggere e capire.

Ps. Se non ci conoscete, e questa è la prima volta che prendete in mano la nostra rivista, guardate la copertina e capirete chi siamo. È tutto scritto lì: il nostro è un mensile indipendente che si occupa di economie solidali, di diritti e di nuovi stili di vita. Siamo qui da dodici anni esatti, e ci saremo ancora a lungo.

Finalmente...ciucci 12-13 novembre

Nei giorni 12 e 13 novembre 2011,
PRUNODI LAURINO- CASELLE IN PITTARI-VIBONATI

Il progetto CITTÀ DEL PARCO (www.cittadelparco.it) in collaborazione con:

la FONDAZIONE ALARIO per Elea-Velia di Ascea (www.fondazionealario.it) e
...
L.O.S.A.P. di TEMPA DEL FICO CASALE IL SUGHERO TERRAMADRE-Caselle
www.tempadelfico.com www.casaleilsughero.com www.terramadre.org

INAUGURANO

la prima tratta della
Ciucciopolitana
del Cilento interiore

Il percorso a piedi nella Città del Quarto Paesaggio in compagnia del ciuccio Agostino prenderà avvio la mattina del 12 dalla Valle degli Asini a Pruno di Laurino, dal con-temporaneo ricovero per ciucci liberi della Tempa del Fico, proseguirà per sentieri inediti e strade note in direzione della stazione di Caselle in Pittari, dove l’associazione Terramadre di Caselle ci ospiterà per la sosta notturna. La mattina del 13 si ripartirà da Caselle, passando per Morigerati, per arrivare a destinazione nel tardo pomeriggio alla Contrada Grasso di Vibonati, presso la stazione di arrivo finale, a Casale Il Sughero, dove Agostino incontrerà il ‘nonno’ Pasquale e troverà la sua nuova casa nella sede itinerante dell’Ateneo Nomade Triangolare del Cilento e da dove ripartirà infinite volte, alla scoperta di inesplorate linee di comunicazione e di nuove storie, stazioni e vie, intelligente interprete della Città del Quarto Paesaggio.

L’evento inaugurale si inserisce nel percorso formativo in merito alle attività di mediazione con l’asino, promosso delle Associazioni L.O.S.A.P. e Movimento Zoè e intitolato Accademia dei Saperi…de-Raglianti (Novembre 2011 – Maggio 2012, https://www.facebook.com/event.php?eid=154726864619746).

- …il seme è diventato pianta poliedrica e robusta. Dalla valle degli asini a Talatta (Talassa), tra stanzialità e nomadismo, un progetto di ricerca sul tema del turismo emozionale e di apprendimento. (Pasquale)

- Il coraggio di una nuova ripartenza: la rete della Città del Quarto Paesaggio inizia a prendere corpo sul Cilento, nel Cilento, attraverso prime triangolazioni di territori, di comunità, di punti vista. L’asino come terzo interprete tra uomo e territorio dice a ciascuno qualcosa dell’altro, dicendo allo stesso tempo di se stesso a entrambi e così mettendosi in un gioco triangolare che dona senso al mondo. (Amedeo)

- La Certosa Esplosa. A-Ugo-stino – la Ciucciopolitana e la Città del Parco – Muonaci, munacieddi e ciucci – Pellegrinaggio alla scoperta dei saperi deraglianti dell’accademia fondamentale – Inaugurazione del primo tratto della Ciuccio-metropolitana del Cilento interiore – GRANDI OPERE E INFRASTRUTTURE PER LA COMUNICAZIONE… Dalla Valle degli Asini si continua ad emigrare: Ciucci masculi in libertà! (Angelo)

BOMBE DI SEMI -dal 4 al 6 novembre

LE BOMBE DI GUERRILLA GARDENING.

Se avete un idea tradizionale della lotta politica, Guerrilla Gardening non vi appassiona. Il movimento planetario eco-solidale che sta cambiando il mondo, invisibile ai professionisti della politica e ai politologi, sperimenta una serie ampia di forme. Piantare semi è una delle tante. Questi giardinieri sovversivi fanno cose semplici: trasformano in aiule fiorite spazi pubblici lasciati al degrado. L'azione è illegale ma le armi sono tulipani, girasoli, campanule,e la piccola guerra è piuttosto disobbedienza civile. Puliscono , seminano, e curano. Amano la loro città e reagiscono alla sottrazione di spazi verdi, alla speculazione coltivando fiori e relazioni umane. Rigenerano il mondo già da oggi, con il loro lavoro contribuiscono a creare quel cambiamento mondiale che in milioni vogliono. “Il verde aveva modificato tanto la terra quanto lo spirito aprendo i pensieri e rivoluzionando nel profondo le persone” scrive Jean Giono nel romanzo in cui descrive la trasformazione fisica e sociale di una zona arida e desolata della Francia, ripopolata con migliaia di querce, faggi e betulle da un solo “ uomo che piantava alberi”.
Le radici dei guerriglieri vegetali sono a New York, Lower east side. Qui in un area problematica, Liz Chrsly nel 1973 dà vita al primo dei 60 Community garden -il terreno viene poi concesso al comune, per un affitto simbolico di 1 dollaro. Retroterra i Victory Gardens che sfamarono gli USA durante la 2à guerrra mondiale e , negli anni 60 , gli orti per sopravvivere creati dagli afroamericani ad Harlem e i “giardini tascabili” di manhattan. A Berlino le aiule disobbedienti fiorirono a Kreuzeberg, il quartiere multietnico dei giovani occupanti di case, e continuano oggi con il gruppo Rosa Rose. L'esperimento si diffonde nel mondo negli anni 2000, anche con azioni spettacolari: a Londra “Reclaim the street” piantano fiori ed ortaggi nella piazza del parlamento. La storia del movimento la racconta bene l'attivista inglese Richard Reynolds ( On Guerrilla Gardenings). Siti Web e pubblicazioni danno informazioni tecniche su dove piantare, su come seguire la crescita anche di ortaggi, in linea con il revival contemporaneo del giardino-orto. Il bello e l'utile.
Il giardinaggio politico può essere compreso se la mente è aperta. Se ad esempio, si capisce che le piccole cose contano e la bellezza è un bisogno umano. I giardinieri di Santa rosalia lo hanno mostrato a Palermo e altri a Torino, Milano, Caserta, Bologna, Ragusa, reggio calabria, Roma,Perugia: i Badili Badola, i friarielli ribelli, Terra di Nettuno....
Dal 4 al 6 Novembre il giovane movimento italiano darà il primo “assalto nazionale sincronizzato” agli spazi pubblici abbandonati con “bombe” di semi, piccoli atti dimostrativi di un impegno civile che bonifica luoghi e restituisce speranza a chi li abita. Coltivare ripropone la creatività del lavoro manuale, esercita la costanza su frammenti della terra.- giardino planetario, un terzo paradiso che impone “ a ogni essere umano di essere artefice responsabile del proprio ambiente” (Michelangel o Pistoletto) in armonia “ tra le esigenze della natura e quelle dell'uomo”(Gilles Clèment).
Cambia il mito ottocentesco del progresso : da macchinista che corre veloce a giardiniere che si prende cura del mondo.