12/07/2010 - Sloweb
Calano i produttori ma aumentano i trasformatori. La fotografia del settore biologico, secondo i nuovi dati diffusi dal Sinab, registra una crescita delle superfici coltivate in biologico del 10%. L'Italia mantiene il primato in Europa per numero di operatori certificati impegnati nella filiera dell'agricoltura bio e resta leader per ettari di superficie coltivati, escludendo i boschi e i pascoli dove primeggia la Spagna. «I prodotti della nostra agricoltura biologica vengono apprezzati sempre di più dai cittadini italiani ed europei - ha dichiarato il ministro dell’agricoltura Galan commentando la presentazione degli ultimi dati del SINAB relativi al 2009 - ma bisogna fare ancora di più per sostenere queste imprese agricole, che si impegnano in un settore che fa della qualità, per i prodotti e per l'ambiente, il suo asse portante».Al 31/12/2009 sono 48.509 gli operatori biologici in Italia, con una riduzione complessiva rispetto allo scorso anno di circa due punti percentuali. Sono soprattutto i produttori a risentire di una flessione importante (-3.7%), mentre i trasformatori continuano a crescere (+3.5%). Per le superfici invece vengono registrati dal SINAB 1.106.684 ettari coltivati, con una crescita rispetto allo scorso anno pari a circa il 10%.Alle regioni del Sud spetta il primato per superfici agricole condotte secondo il metodo biologico (Sicilia, Puglia e Basilicata) e per numero di aziende agricole (Sicilia, Calabria e Puglia), mentre al Nord sono concentrate la maggior parte delle imprese di trasformazione (con il primato dell'Emilia Romagna e della Lombardia).I principali orientamenti produttivi del biologico italiano (escluse le superfici a foraggi, prati e pascoli) riguardano, in ordine di importanza: i cereali, l'olivo, la frutta (compresa quella in guscio), la vite, gli agrumi e gli ortaggi.
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