mercoledì 31 dicembre 2014
IL CIBO E' COMUNITA'
Il cibo è tracciato dalla memoria e dal mondo che lo produce. È uno spazio geografico abitato da sistemi di prodotti, che sono terre, culle e nidi di vita. Il tramonto, il verde del grano, la luce dell’alba, la voce delle persone. Il racconto delle cene, la narrazione del gusto. Le qualità dei molti sensi contemporanei ed istantanei, visibili e invisibili, accesi dal cibo come territori d’infanzia. La Dieta Mediterranea è un fatto di comunità, di abitanti stanziali e remoti, che condividendo il cibo incrociano i più intimi destini.
http://www.leadermed.info/ciao-mondo/
Grazie per i commenti.
martedì 30 dicembre 2014
LORO DISTRUGGONO? E NOI RIPIANTIAMO
Loro distruggono? E noi ripiantiamo
Patrizia Cecconi 30 dicembre 2014
La resistenza palestinese raccontata da un alberello di origine caraibica sfuggito alla furia dell’esercito israeliano e alle motoseghe dei coloni. Tre piante diPsidium guayava, da noi più nota come guava e jawafa nella Striscia di Gaza, sono partite dalla Palestina e arrivate in Italia viaggiando in una valigia. Una cresce florida e darà i suoi preziosi frutti in un assolato giardino di Scalea, le altre mettono rami e foglie su un balcone romano. La famiglia delle mirtacee, con i suoi meravigliosi fiori bianchi, è certamente orgogliosa di questi suoi straordinari esemplari. Anche perché raccontano, a chi sappia ascoltare, come la resistenza, la capacità di lottare e restar vivi anche quando ci viene sottratta la libertà (e perfino la luce), riesce sempre a sorprenderci. Non è poi così raro che la vita si diverta, come Mohammad nelle serre di Beit Lahia, a farsi beffe di chi trascorre gran parte del suo tempo a cercare inutilmente di spegnerla e umiliarla
di Patrizia Cecconi
La conobbi a Beit Lahia, a nord di Gaza. Era il febbraio 2013 e faceva più freddo di quanto immaginassi potesse fare là, nella Striscia, sul mare.
PANE IN ATTESA
Condividiamo il pane
Redattore sociale 26 marzo 2014
L’idea è dell’associazione Invisibili onlus di Messina e nasce sulla scia del caffè sospeso di Napoli. I clienti lasciano un’offerta per permettere alle persone povere di ritirare un sacchetto con cinque panini. Coinvolti quattro panifici della città.
Una monetina in più lasciata al fornaio per permettere alle famiglie in difficoltà di avere, anche loro, il pane da mettere a tavola. Si chiama “Pane in attesa” l’iniziativa lanciata dall’associazione Invisibili onlus di Messina, che ha già riscosso successo in città, coinvolgendo da subito quattro panetterie. L’idea nasce sulla scia del “Caffè sospeso” (offrire a uno sconosciuto un espresso se non ha soldi per pagarselo) partito da Napoli, ma nella cittadina siciliana si concentra su un bene primario, che in tempo di crisi per alcuni è difficile da acquistare.
LA RIBOLLITA
Benvenuti giorni degli avanzi
Rosaria Gasparro 27 dicembre 2014
di Rosaria Gasparro*
È il giorno degli avanzi. Ciò che non è stato consumato ci attende. Ci nutre. C’interroga nel suo essere ancora presente, nel poter essere utilizzato, reinventato. Nel sollievo pigro di qualcosa che rimane, che dura nei giorni a venire. Ci interpella nel suo diventare scarto. In questi avanzi che riscaldo mi nutro ancora di attesa e di riposo. La mia è la festa del giorno dopo. Perché quella del giorno prima stanca nel suo esaltare mondano l’intimo e l’anima, nel suo farne sostanza mercantile. Nel suo breve durare ad altissimo vorticoso consumo di aspettative, mancanze, forze. Nel suo negarsi ai tanti. Nel suo scordarsi di chi sta peggio, nell’acuire il loro star male, nel suo fare i conti sbagliati. Stanca per il troppo rumore, per l’entropia che misura il disordine di un sistema. E la sua ipocrisia. Troppo mondo in un solo giorno lastricato di buone intenzioni che non superano le soglie minime della notte. Troppa folla per ritrovarsi e per perdersi.
Gli avanzi sono il dono del giorno dopo, il legame con il perdono. Per tutti gli scarti e i rifiuti che produciamo, che sempre più spesso sono esseri umani scaricati nelle periferie del mondo.
Gli avanzi proseguono, vanno oltre. Rimangono quando tutto si spegne. Portano la festa perduta nei giorni feriali. Sono un’arte antica che insegna a custodire, conservare resti, semi e segni profondi. Per tenerli con sé nei giorni futuri.
Insegnano gli avanzi a far avanzare qualcosa di noi. A preparare quantità eccedente di gesti e poesia per ospiti di passaggio. Da poter offrire nella gratuità per onorare la vita. Perché il giorno dopo ritorniamo ad avere fame.
Sono per i natali plurali, terra terra, di chi nasce il giorno dopo. E a volte sul mare. Un’edicola votiva nei giorni qualunque.
* Maestra di una scuola primaria pubblica, vive a San Michele Salentino (Brindisi). Altri suoi articoli sono qui. Insieme a molti e molte ha contribuito alla nascita di questo dossier:Apprendere facendo.
lunedì 29 dicembre 2014
I nuovi semi crescono dal basso
La Camera ha approvato alcune disposizioni “per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare”. Potrebbe apparire come un grande successo dei movimenti contadini, ma in realtà il testo così com'è rischia di creare confusione in un ambito molto delicato, intervenendo su una materia di competenza regionale e limitando la "libertà d'azione" di reti che dal basso tutelano e valorizzano la biodiversità "nei campi".
Il commento di Rete Semi Rurali di Luca Martinelli - 24 dicembre 2014.
La legge “per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare”, com’è stata approvata la settimana scorsa dalla Camera dei deputati, non convince Riccardo Bocci, agronomo e direttore tecnico della Rete Semi Rurali, un network di 28 organizzazioni attivo dal 2007 nato per sostenere, facilitare e promuovere il contatto, il dialogo, lo scambio e la condivisione di informazioni e iniziative tra quanti affermano i valori della biodiversità e dell'agricoltura contadina, dal basso.
giovedì 25 dicembre 2014
NUOVE TERRE FLEGREE GIOVEDI 8 GENNAIO ore 19.00 AL FACTORY POZZUOLI via solfatare 123
I contributi economici che recupereremo dalla cena sociale saranno tutti interamente destinati a coprire le spese di iscrizione al Corso di Agricoltura organica e Rigenerativa che terremo a San Mauro Cilento il 6-7-8 Febbraio con Jairo Restrepo Rivera
Grazie per i commenti.
venerdì 19 dicembre 2014
Nasce " NUMERO ZERO " nelle terre di Don Peppe Diana
News | Dettagli News
CASERTA - 18 Dicembre 2014
#NumeroZero, web radio per il sociale
Nell’ambito delle attività del progetto di sviluppo locale “La R.E.S. Rete di Economia Sociale”, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, martedi 16 dicembre sono iniziate le trasmissioni di #NumeroZero.
#NumeroZero è un format radiofonico sperimentale, curato dalla Filiera della Comunicazione Sociale e attuato da Etiket|Lab, che vuole dare voce alle esperienze positive che quotidianamente si mettono in atto nelle “Terre di don Peppe Diana”.
Si tratta di un primo passo sperimentale verso la costruzione di un centro di produzione web-radio che operi in base a un preciso accordo di rete e in sinergia con altre web-radio presenti sul territorio.
https://soundcloud.com/etiket-lab/numero-zero-luci-di-speranza
https://soundcloud.com/etiket-lab/numero-zero-luci-di-speranza
mercoledì 17 dicembre 2014
LA RICONVERSIONE PARTE DAI TERRITORI
La riconversione del fare parte dai territori
Riccardo Troisi
| 16 dicembre 2014 | di Riccardo Troisi
È ormai difficile negare che gli effetti delle tre crisi sovrapposte (finanziaria, economica ed ambientale), in corso da oltre sei anni con una intensità che non accenna a diminuire, e delle gravi conseguenze sociali delle misure ancora completamente liberiste adottate dai governi di una Europa mai così messa in discussione, stanno impattando pesantemente sui nostri territori, dove assistiamo sempre più allo sgretolamento del tessuto produttivo fondato sull’attuale modello di sviluppo. Occorre dunque chiedersi come si debbano sviluppare sempre più iniziative dal basso che provano a invertire in autonomia questa tendenza, sperimentando progettualità di rigenerazione economica che mettano al centro la dimensione ecologica e sociale.
| 16 dicembre 2014 | di Riccardo Troisi
È ormai difficile negare che gli effetti delle tre crisi sovrapposte (finanziaria, economica ed ambientale), in corso da oltre sei anni con una intensità che non accenna a diminuire, e delle gravi conseguenze sociali delle misure ancora completamente liberiste adottate dai governi di una Europa mai così messa in discussione, stanno impattando pesantemente sui nostri territori, dove assistiamo sempre più allo sgretolamento del tessuto produttivo fondato sull’attuale modello di sviluppo. Occorre dunque chiedersi come si debbano sviluppare sempre più iniziative dal basso che provano a invertire in autonomia questa tendenza, sperimentando progettualità di rigenerazione economica che mettano al centro la dimensione ecologica e sociale.
martedì 9 dicembre 2014
GENERI ALIMENTARI. IL PREZZO E' GIUSTO
Generi alimentari. Il prezzo è giusto?
Terranave
18/11/2014
prezzo
Come fa un produttore agricolo a creare il prezzo del bene che vende? E’possibile renderne trasparente il percorso di formazione? Come si può coinvolgere il consumatore in questo processo? Piccoli produttori, gruppi di acquisto e consumatori consapevoli stanno portando avanti esperienze diverse per rendere il prezzo il più possibile equo e condiviso.
Ascolta Terranave:
il prezzo e' giusto?
il prezzo e' giusto?
martedì 2 dicembre 2014
TERRITORI DI RICONVERSIONE ECOLOGICA
Territori di conversione ecologica1 dicembre, 2014 | Redazione A Sud
[di Laura Greco per A Sud su comune-info.net] “La Fiera delle Utopie Concrete non è la fiera dei sogni, tanto meno dei sogni di denari e potenza, ma tra le Utopie ce n’è una che appare più realistica di altre: che la ricerca di ricchezza, di benessere, di felicità debba indirizzarsi altrove per non spingere alla rapida svendita e al degrado dell’intero pianeta” (Alexander Langer, cit.)
Martedì 2 dicembre viene presentata alle forze politiche e all’opinione pubblica una proposta di legge regionale sulla riconversione ecologica del sistema produttivo della regione Lazio, promossa dall’Associazione A Sud e dalla Fondazione Ecosistemi e che ha coinvolto nei mesi di lavoro numerose realtà sociali, sindacali e produttive.
giovedì 27 novembre 2014
UNA TENUTA BEN CUSTODITA
Una tenuta ben custodita
Il 25 novembre, a Perugia, c'è stato un presidio sotto il Tribunale, contro la Regione Umbria che ha denunciato quattro esponenti del comitato “Caicocci terra sociale”. Cittadini che, come spiega il reportage di Altreconomia, hanno salvato 190 ettari “dimenticati” dalla Regione, ad Umbertide (PG), progettando un’azienda agricola sociale che metterebbe al servizio della comunità un'area di proprietà pubblica che l'ente avrebbe invece intenzione di alienare. All'interno ci sono anche una dozzina di casali .
di Luca Martinelli - 27 novembre 2014
A Caicocci c’è l’Umbria come se la immagina ogni italiano. Chi si affaccia dal belvedere della proprietà, circa 190 ettari nel territorio del Comune di Umbertide (PG), vede colline, boschi e pascoli, e qualche casale sparso. TripAdvisor, invece, riporta i commenti entusiasti di chi ha dormito nella “tenuta”, ospite della società.
I Casali, cui la Regione Umbria, che è la proprietaria di Caicocci, ne aveva affidato la gestione: “Il contesto paesaggistico è meraviglioso, gli appartamenti sono caratteristici e confortevoli, la piscina è davvero bella e sempre molto pulita, il ristorante (in una stupenda torre) è ottimo, il personale è molto gentile... insomma un posto da consigliare!”. L’ultima recensione sul social network dedicato alle attività ricettive, però, è di gennaio 2012.
Oggi chi arriva all’ingresso della tenuta, a una decina di chilometri da Umbertide, lungo una strada di montagna che collega l’Umbria a Cortona, in Toscana, trova un lenzuolo con su scritto “Caicocci terra sociale”.
Il 25 novembre, a Perugia, c'è stato un presidio sotto il Tribunale, contro la Regione Umbria che ha denunciato quattro esponenti del comitato “Caicocci terra sociale”. Cittadini che, come spiega il reportage di Altreconomia, hanno salvato 190 ettari “dimenticati” dalla Regione, ad Umbertide (PG), progettando un’azienda agricola sociale che metterebbe al servizio della comunità un'area di proprietà pubblica che l'ente avrebbe invece intenzione di alienare. All'interno ci sono anche una dozzina di casali .
di Luca Martinelli - 27 novembre 2014
A Caicocci c’è l’Umbria come se la immagina ogni italiano. Chi si affaccia dal belvedere della proprietà, circa 190 ettari nel territorio del Comune di Umbertide (PG), vede colline, boschi e pascoli, e qualche casale sparso. TripAdvisor, invece, riporta i commenti entusiasti di chi ha dormito nella “tenuta”, ospite della società.
I Casali, cui la Regione Umbria, che è la proprietaria di Caicocci, ne aveva affidato la gestione: “Il contesto paesaggistico è meraviglioso, gli appartamenti sono caratteristici e confortevoli, la piscina è davvero bella e sempre molto pulita, il ristorante (in una stupenda torre) è ottimo, il personale è molto gentile... insomma un posto da consigliare!”. L’ultima recensione sul social network dedicato alle attività ricettive, però, è di gennaio 2012.
Oggi chi arriva all’ingresso della tenuta, a una decina di chilometri da Umbertide, lungo una strada di montagna che collega l’Umbria a Cortona, in Toscana, trova un lenzuolo con su scritto “Caicocci terra sociale”.
mercoledì 19 novembre 2014
TERRE VIVE?
"Decreto Terre Vive è una vendita stile Ebay senza 20% in affitto, senza progettualità e coi terreni svenduti al massimo rialzo" On. Zaccagnini
“L’applicazione del Decreto Terre vive, è una vera e propria svendita sul modello “ebay” delle terre pubbliche, non c’è alcun criterio progettuale di valutazione delle offerte ed alcun tipo di graduatoria. Ma la cosa che più sconvolge, è la mancanza del 20% di terre pubbliche destinate, per legge, ad affitto. Credo ci siano tutti gli estremi per procedere alla richiesta di invalidare il bando terre vive. Se questo è il modo in cui il Mipaaf intende agevolare l’accesso alla terra per i giovani, per creare nuove aziende agricole, c’è qualcosa che non va. Con la LIQUIDITÀdi denaro in mano soprattutto alla criminalità organizzata, dovrebbe essere ovvio il rischio di adottare una svendita ‘’ tipo ebay”. E’ una svendita, infatti, che non risponde neppure ai criteri di legge e sancisce la mercificazione del bene terra, contravvenendo alla art. 44 della Costituzione Italiana.”
“ Le terre pubbliche in alienazione, con il Decreto Terre Vive, sono beni che provengono dal Cra e dal Corpo Forestale, la loro dismissione all’asta, senza alcuna progettualità richiesta dal governo non permette il mantenimento delle coltivazioni e delle sperimentazioni che valorizzino la biodiversità agraria italiana. In qualità di vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, sto approfondendo i rilievi critici e le possibili omissioni nella redazione dei bandi di dismissione delle terre pubbliche”
On. Adriano Zaccagnini Vicepresidente Commissione Agricoltura.
“ Le terre pubbliche in alienazione, con il Decreto Terre Vive, sono beni che provengono dal Cra e dal Corpo Forestale, la loro dismissione all’asta, senza alcuna progettualità richiesta dal governo non permette il mantenimento delle coltivazioni e delle sperimentazioni che valorizzino la biodiversità agraria italiana. In qualità di vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, sto approfondendo i rilievi critici e le possibili omissioni nella redazione dei bandi di dismissione delle terre pubbliche”
On. Adriano Zaccagnini Vicepresidente Commissione Agricoltura.
CONSUMO DI SUOLO.LA MAGLIA NERA
Consumo di suolo, Veneto e Lombardia maglia nera. La classifica
Cgia di Mestre: ai primi posti le regioni più popolate, come la Lombardia e il Veneto (entrambe col 10,6 per cento), la Campania (9,2 per cento), il Lazio (8,8 per cento), l’Emilia Romagna (8,6 per cento), la Puglia e la Sicilia (entrambe con l’8,5 per cento)
martedì 18 novembre 2014
SUGLI USI CIVICI IN CAMPANIA
I Comuni, un tempo strenui difensori degli usi civici, oggi costituiscono la più seria minaccia per i diritti dei cittadini sulle proprietà collettive.
È il segnale di un progressivo degrado civile, dove certa classe dirigente stenta a riconoscere l’identità delle comunità che amministra rinunciando a realizzare concrete condizioni di contesto per favorire la crescita economica. Troppo presa da ambiziosi programmi di opere pubbliche o a favorire gli appetiti dei privati, nell’ansia di fare cassa per finanziare qualunque tipo di attività o intervento senza effettive ricadute sulle economie locali, sfrutta le terre civiche ignorando regole e consuetudini condivise e consolidate nel corso dei secoli.
In nome di un decisionismo amministrativo che rischia di ipotecare irrimediabilmente il futuro delle comunità, ha messo mani e piedi su beni che non fanno parte del patrimonio comunale ma appartengono ai “naturali del luogo”. Eppure vi sono chiare disposizioni di legge che assegnano al Comune solo una funzione di ente amministrativo esponenziale della collettività proprietaria, incaricato di gestire il demanio civico nel rispetto delle sue peculiarità: la indivisibilità, l’inalienabililtà, l’inusucapibilità, la destinazione in perpetuo alle attività agro-silvo-pastorali, il valore paesaggistico e culturale.
USI CIVICI TERRE NOSTRE
Usi civici. Terre nostre
Usi civici. Terre nostre. Un documentario sulla proprietà collettiva al Festival delle Terre.
“Usi civici. Terre nostre” è il titolo di un documentario realizzato da Pino Iannelli e Concetta Fratto con la collaborazione dell’A.Pro.d.u.c.
Sarà presentato in versione integrale nella XX Riunione scientifica del Centro studi e documentazione sui demani civici e le proprietà collettive dell’Università di Trento, che si terrà il 20 e il 21 novembre 2014.
Una versione ridotta verrà proiettata nell’ambito della XI edizione del Festival delle Terre al Nuovo Cinema L’Aquila di Roma (Via L’Aquila 66) il 18 ottobre alle 17.00.
Il trailer del documentario è già disponibile su youtube. Maggiori informazioni sul documentario sul sito del Festival delle Terre 2014.
Un documentario, sul tema delle terre comuni e gestioni collettive, per conoscere la memoria dei diritti originari che la collettività esercitava sul proprio territorio e per diffondere la cultura del bene collettivo.
Un altro modo di possedere, diceva una celebre frase di Cattaneo di oltre 150 anni fa, quello della gestione collettiva nel quale i membri di una comunità di abitanti godono dei beni secondo le loro potenzialità naturali.
La memoria di questi diritti va tramandata alle generazioni future per ridare valenza economica a questi beni. Realizzare nuovi progetti ed iniziative che consentano di rendere nuovamente produttivi questi beni.
Un esempio interessante è quello dell’Università Agraria di Tarquinia che gestisce la proprietà collettiva che appartiene alla comunità dei cittadini di Tarquinia. Realizza una serie di attività di cui godono i membri della comunità e svolge un valido lavoro di tutela del patrimonio ambientale e culturale.
Pino Iannelli, Produttore, documentarista, autore e regista, ha fondato nel 1994 la Lastcam Produzioni Cinematografiche e Video. Realizza documentari culturali, ambientali, antropologici, turistici, istituzionali, e didattici. Collabora da oltre dieci anni al programma Geo & Geo – Rai Tre, diretta televisiva con spazio settimanale sulle tradizioni popolari con Sveva Sagramola. Produce documentari sulle tradizioni per la RAI. Ha ideato e realizzato progetti audiovisivi e documentari per Comuni, Province, Comunità Montane, Consorzi e APT e PARCHI su tutto il territorio nazionale. Tiene laboratori nel settore audiovisivo, in collaborazione con esperti del settore che lavorano per la RAI
Concetta Fratto, Ha fondato nel 1994 la Lastcam Produzioni Cinematografiche e Video. Avvocato civilista, responsabile di progetti di pro duzione e documentarista. Consulente Formez – Agenzia Ministero della Funzione Pubblica – Organizzatore generale di produzione cinematografica e di corsi formativi nel settore audiovisivo. E’ autore e produttore di documentari culturali, didattici ed istituzionali messi in onda sulla RAI.
giovedì 13 novembre 2014
ASSEMBLEA CCF DOMENICA 16 ore 15 Giardino dell'ORCO
Oggetto: OdG Assemblea del 16 nov ore 15 giardino dell'Orco
1) Procedura ingresso CCF ( modifica disciplinare) . Si Invia la proposta ai soci per la raccolta entro il 16 di eventuali osservazioni, integrazioni e modifiche al fine dell'approvazione in assemblea;
2) Nuovo modello organizzativo CCF . SI invia schema di modello organizzativo CCF al fine di raccogliere disponibilità A COLLABORARE NEGLI AMBITI DEFINITI. SI prega di segnalare la disponibilità entro il 16 novembre.
3) Partecipazione CCF all'incontro nazionale Campagna per l'agricoltura
contadina( Si invia la bozza di Legge elaborata dal Coordinamento nazionale al fine di raccogliere eventuali osservazioni e facilitare la discussione in sede di assemblea)
4) NUOVI MERCATI CONTADINI. iniziamo con QUARTO? ( quale altra Domenica ? o giornata?) .
Eventuale creazione di un gruppo di contatto che prepara l'edizione quartese.
5) partecipazione corso AOR ( Agricoltura organica rigenerativa) come gruppo CCF . ( luogo : San MAURO CILENTO date : 6-7-8 febbraio 2015);
6) contributo produttori post mercatino e cassa CCF;
7) varie ed eventuali
Si raccomanda massima partecipazione di tutti i soci
Grazie per i commenti.
1) Procedura ingresso CCF ( modifica disciplinare) . Si Invia la proposta ai soci per la raccolta entro il 16 di eventuali osservazioni, integrazioni e modifiche al fine dell'approvazione in assemblea;
2) Nuovo modello organizzativo CCF . SI invia schema di modello organizzativo CCF al fine di raccogliere disponibilità A COLLABORARE NEGLI AMBITI DEFINITI. SI prega di segnalare la disponibilità entro il 16 novembre.
3) Partecipazione CCF all'incontro nazionale Campagna per l'agricoltura
contadina( Si invia la bozza di Legge elaborata dal Coordinamento nazionale al fine di raccogliere eventuali osservazioni e facilitare la discussione in sede di assemblea)
4) NUOVI MERCATI CONTADINI. iniziamo con QUARTO? ( quale altra Domenica ? o giornata?) .
Eventuale creazione di un gruppo di contatto che prepara l'edizione quartese.
5) partecipazione corso AOR ( Agricoltura organica rigenerativa) come gruppo CCF . ( luogo : San MAURO CILENTO date : 6-7-8 febbraio 2015);
Aggiornamenti in allegato
6) contributo produttori post mercatino e cassa CCF;
7) varie ed eventuali
Si raccomanda massima partecipazione di tutti i soci
Produttori, co-produttori, consum-attori,
Conduttori (consumatori-produttori), promatori (produttori-consumatori), fornenti (fornitori-utenti), utitori (utenti-fornitori), cittentini (cittadini-clandestini), clandini (clandestini-cittadini), elettoritti (elettori-eletti), elettitori (eletti-elettori), crebitori (creditori-debitori), deditori (debitori-creditori),
mercoledì 12 novembre 2014
LAVORO SOLIDALE
Incontro Nazionale
Il primo incontro nazionale del Progetto Lavoro Solidale si terrà il 22-23 novembre 2014 presso la sede dell’Associazione Tempo di Vivere (Via Denzano 1690, 41054 Marano sul Panaro (MO)).
Mappa: http://goo.gl/maps/G21vA
Mappa: http://goo.gl/maps/G21vA
Per partecipare all’incontro, occorre scaricare il modulo da qui, compilarlo e inviarlo all’indirizzoinfo.lavorosolidale@gmail.com entro il 20 novembre.
Nel modulo si trovano anche i dettagli su costi e modalità di pagamento, oltre che informazioni sull’ospitalità e su come raggiungere il luogo dell’incontro.
***
PROGRAMMA (in aggiornamento)
PROGRAMMA (in aggiornamento)
domenica 9 novembre 2014
Voce contadina e Cortocircuito flegreo
VOCE CONTADINA intervista CCF, sulla RES flegrea , sul sistema di garanzia partecipata, e sul progetto di filiera corta e patto di economia solidale Cum-Panatico SUD.
alla 20 à puntata dal 47.30 minuto
martedì 4 novembre 2014
APPRENDERE FACENDO
Apprendere facendo
Comune-info | 30 ottobre 2014 |
Come ripensare il mondo a partire della scuola? Servono pensiero critico e spazi comuni. Occorre creare quelle che Ivan Illich chiama trame dell’apprendimento, dove imparare facendo
Le nostre competenze vitali vengono dall’apprendere facendo
Gustavo Esteva, Senza insegnanti. Descolarizzare il mondo
Un paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano o i costi sono eccessivi. Un paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere
Italo Calvino, L’apologo sull’onestà nel paese dei corrotti
L’educazione è un processo naturale effettuato dal bambino e non si acquisisce ascoltando le parole, ma con esperienze nell’ambiente
Maria Montessori, La mente del bambino
.
Il mondo in cui viviamo va in frantumi a grande velocità. In questi tempi oscurivivere è apprendere, il frutto delle continue interazioni con l’ambiente e con gli altri, ma anche apprendere a disimparare, per cercare nuovi modi di vedere il mondo.
venerdì 31 ottobre 2014
SIAMO UOMINI O CAPORALI ?
Abbiamo smesso di lavorare per i caporali
GdN | 27 ottobre 2014 da Comune-info
Il lavoro bracciantile, soprattutto nel meridione d’Italia, è spesso praticato da migranti che si affidano a caporali senza scrupoli. La loro speranza è di guadagnare qualche soldo per arrivare a fine giornata. Quasi sempre svolgono queste mansioni in attesa di una sistemazione un po’ più dignitosa, il tutto a fronte di turni di lavoro massacranti e con diritti pari a zero. A Bari, una recente iniziativa portata avanti dall’associazione Solidaria ha cercato di trovare un’alternativa a tutto questo, coinvolgendo le categorie sociali più deboli. L’obiettivo del progetto Netzanet, molto noto nella rete Genuino clandestino, è ambizioso: creare salsa di pomodoro e venderla senza seguire la tradizionale logica di mercato.
lunedì 27 ottobre 2014
NON DIMENTICARE IL RANA PLAZA. RISARCIMENTO FINORA SOLO PARZIALE
Campagne Mancano 20 milioni di dollari
Diciotto mesi dopo il crollo del Rana Plaza, fabbrica tessile del Bangladesh che lavorava come conto-terzista per importanti marchi europei, la Clean Clothes Campaign ha incontrato i sopravvissuti e i familiari delle vittime, e -spiega un comunicato stampa diffuso oggi- “è rimasta sconcertata e profondamente addolorata dal numero di persone che non sono tuttora in grado di ritornare al lavoro e riscostruire la loro vita”.
Tessile, non c'è pace per le vittime del Rana Plaza.
In Bangladesh, nell'aprile del 2013 un crollo nel complesso di fabbriche tessili che lavorano come conto-terziste per l'Occidente provocò oltre mille morti e duemila feriti. Familiari e sopravvissuti aspettano dall'aprile del 2013 un risarcimento, che per il momento è stato solo parziale: molte delle imprese coinvolte, infatti, non hanno versato il proprio contributo al fondo gestito dalle Nazioni Unite. La denuncia di Clean Clothes Campaign
dalla redazione di Altreconomia - 24 ottobre 2014
Diciotto mesi dopo il crollo del Rana Plaza, fabbrica tessile del Bangladesh che lavorava come conto-terzista per importanti marchi europei, la Clean Clothes Campaign ha incontrato i sopravvissuti e i familiari delle vittime, e -spiega un comunicato stampa diffuso oggi- “è rimasta sconcertata e profondamente addolorata dal numero di persone che non sono tuttora in grado di ritornare al lavoro e riscostruire la loro vita”.
venerdì 24 ottobre 2014
RIPENSIAMO IL MONDO
Ripensiamo il mondo
Eugene J. Burkhart | 22 ottobre 2014 |
di Eugene J. Burkhart*
Era una mattina dell’estate del 1973. Illich dirigeva il suo seminario «I limiti della crescita» a Cuernavaca, in Messico. Era seduto su un muretto che circondava la veranda della Casa Blanca, una costruzione stile vecchia fattoria, nell’area di quel luogo di apprendimento chiamato Centro de Documentación Intercultural (CIDOC). (…) Dal mio arrivo al CIDOC erano trascorse alcune settimane, nelle quali avevo tentato di inquadrare quel personaggio tanto contestato. Come molti altri, lo consideravo realmente intelligente; il suo intelletto era formidabile e sconcertante come nessun altro; era anche molto carismatico. La sua figura e la sua vivacità erano notevoli… ma non era solo un uomo di idee. Quello che aveva fatto al CIDOC era molto diverso dalle istituzioni educative che avevo conosciuto fino ad allora. Praticamente non c’era una struttura amministrativa né un personale stipendiato; tantomeno si offrivano crediti formativi o diplomi accademici. Tuttavia regnava nell’a ria una specie di devozione per l’apprendimento. Forse quel luogo somigliava più all’idea originaria di ciò che dovrebbe essere un’università che alle ambizioni delle sue controparti più convenzionali.
giovedì 23 ottobre 2014
CONTRO I CALIFFI DEL NEOLIBERISMO RITORNO ALLA TERRA
E’ sul fronte agroalimentare il neoliberismo in crisi gioca la sua ultima partita. Se fosse altrimenti, si capirebbero meno le logiche di quell’accordo transatlantico che costringe ad acrobazie di pronuncia: il Ttip. In gioco sono i brevetti su cibi e sementi, la possibilità di sfondare il muro protezionista europeo e introdurre finalmente, senza obbligo di etichetta, alimenti geneticamente modificati o semplicemente imbottiti di ormoni e antibiotici, nonché l’abolizione delle denominazioni geografiche. Insomma, come ha spiegato bene una puntata di Report qualche giorno fa, si tratta di dividere i consumatori in due: da una parte la massa di chi mangia prodotti a basso costo e altrettanto carente qualità, dall’altra un’élite attenta ai cibi biologici ed ecosostenibili.Un meccanismo che aumenta i profitti di pochi e produce sfruttamento del lavoro: nelle campagne italiane già oggi, senza il Ttip, migliaia di migranti lavorano per due euro all’ora.
E’ questo il tavolo da ribaltare e un paese come l’Italia, dove la civiltà contadina ha sedimentato una cultura che continua a rispuntare qua e là in forme impreviste, ha tutte le carte in regola per farcela. La partita si gioca non solo nelle stanze chiuse della politica ma pure sul campo, come dimostrano i contadini e allevatori africani e dell’America Latina che da oggi saranno a Torino per partecipare a Terra madre. Si tratta di recuperare saperi e prodotti, abituare palati, sconfiggere i Mac Donald’s con le focaccerie come è accaduto qualche anno fa ad Altamura (vedere, per credere, il film Focaccia blues di Nico Cirasola), organizzare bioresistenze.
Resta un nodo di fondo: ritagliarsi uno spazio dentro e ai margini del mercato o restarne radicalmente al di fuori? I “nuovi contadini” italiani rimangono in gran parte all’interno. Altri, per dirla con il filosofo-saggista-poeta americano Hakim Bey, creano delle “zone temporaneamente autonome”, dove le logiche del capitale rimangono alla porta. Quello che cambia, in ogni caso, è l’aspetto etico della produzione, il rifiuto dell’industria agroalimentare che sfrutta allo stesso tempo i lavoratori e la natura, offrendo prodotti a basso costo e ancora più scarsa qualità, e la creazione di propri canali distributivi: Genuino clandestino, Terra Terra, Slow Food, le botteghe di Libera con i prodotti provenienti dai terreni confiscati alla mafia, i Gruppi d’acquisto solidale che soprattutto in Brianza si sono strutturati in Distretti nei quali produttori e consumatori si incontrano senza mediazioni, le ormai consolidate reti del Commercio equo e solidale o legate al biologico, i punti vendita dei cibi e dei vini prodotti sui terreni confiscati alla mafia, i farmers market, i mercatini organizzati nei centri sociali, la Città dell’Altra economia a Roma. Quella che si va configurando è una sorta di società alternativa che si autorganizza e cresce nel corpaccione consumista (nonostante la crisi economica) del Belpaese. E’ la nostra trincea contro l’avanzata dei nuovi califfi del neoliberismo.
GENUINO CLANDESTINO : INCONTRO NAZIONALE A PESARO
24-25-26 OTTOBRE: INCONTRO NAZIONALE – PESARO
Categories: General, INCONTRI NAZIONALI
IL BUON CIBO CI SALVERA'
L'INCHIESTA
Carlo Petrini: il buon cibo salverà il pianeta
— Luca Fazio, MILANO,
Intervista. Da oggi fino a lunedì prossimo Torino ospita il Salone del Gusto e Terra Madre, la manifestazione internazionale più complessa e completa che esiste in tema di cibo nella sua eccezione più ampia possibile. Per Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, questo sistema alimentare ormai non funziona più: "La produzione sostenibile è una questione di giustizia sociale". E l'Expo lo convince sempre di meno: "Per noi è una occasione importante ma purtroppo è stato perso troppo tempo e temo che ancora non sia stata messa a fuoco la tematica più importante"
Fino a lunedì Torino ospita il Salone del Gusto e Terra Madre. I numeri sono impressionanti: i produttori che nutrono il mondo si ritrovano nel mercato più grande, 80mila metri quadrati, davanti alla platea più numerosa, 200 mila visitatori. Ma i numeri non dicono tutto. «E’ la manifestazione internazionale più complessa e completa che esiste sul tema del cibo di qualità e sostenibile», dice Carlo Petrini, l’inventore di Slow Food.
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