India,una legge per la terra.
La battaglia dei piccoli agricoltori di Singur, un centro agricolo non lontano da Calcutta, contro la requisizione dei terreni destinati a uno stabilimento automobilistico della Tata ha fatto notizia ben oltre l’India. Ma il caso di Singur è uno dei tanti: l’acquisizione di terre agricole per fare spazio a nuovi progetti economici – industrie, infrastrutture come dighe o strade, miniere o anche solo allargare una strada, costruire nuove zone residenziali attorno a grandi città in espansione come new Dehli, o altro – è diventata una delle maggiori fonti di conflitto nell’India, e si capisce bene: in un paese dove il 70% della popolazione vive dell’economia rurale, la competizione tra usi industriali e usi agricoli è alta.
Cosi il Governo di New Dehli ha deciso di affrontare il problema di petto: e pochi giorni fa il ministro per lo sviluppo rurale Jairam Ramesh ha presentato al parlamento una “ bozza di legge sull’acquisizione di terre, la risistemazione e il risarcimento “ delle persone evacuate – detta R&R, da “resettlement and rehabilitation”….
Un gesto importante, e atteso sia dal mondo degli “investitori” che da un ampio fronte di organizzazioni per i diritti sociali. La difficoltà nell’acquisire i terreni necessari all’espansione industriale è spesso citata ( dai commentatori economici) come uno dei maggiori ostacoli allo “sviluppo” dell’economia indiana. IL conflitto di Singur ha fatto scalpore , ma poco prima c’era stato quello di Nandigram, comprensorio agricolo a sud di Calcutta dove il governo intendeva requisire terre per un grande polo industriale e portuale: poi la resistenza popolare ha bloccato il progetto…………
Da terraterra a cura di Marina Forti IL MANIFESTO mercoledì 14 settembre
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