venerdì 8 aprile 2011

A SCUOLA DI BUEN VIVIR

In questi giornate eccezionali in cui alle scosse della crisi economico/finaziaria si affiancano quelle del disastro del Giappone – eventi questi che superano per intensità e rapidità le più fosche previsioni dei così detti catastrofisti – non stupisce che i temi della decrescita trovino sempre più spazio nel dibattito pubblico. Il mondo così detto «alternativo» – per quanto ancora tremendamente frammentato nei linguaggi, nelle parole d’ordine e ancor più nelle forme organizzative, si sente sempre più attratto da uno slogan tutt’altro che suadente, ma che sembra rivelare dietro di sé una proposta forte, coerente, scientificamente ben fondata e soprattutto capace di offrire un nucleo di senso condiviso alle varie anime della «moltitudine» altermondialista.

Sia chiaro la decrescita non è e non vuole essere una nuova ideologia totalizzate, come è lo è stata, per capirci, il marxismo: le strade sono e saranno molteplici ed è ovvio che ciò che è auspicabile nel Nord opulento è ben diverso da ciò che è possibile ed auspicabile nei diversi Sud. Non a caso, pur condividendo l’analisi della situazione attuale, i popoli amerindi utilizzano per identificare il loro progetto un termine ben diverso: buen vivir.

Qui da noi, comunque, anche l’uomo della strada comincia a percepire che qualcosa di profondo non funziona e – pur inconsapevole delle complesse dinamiche che legano gli imperativi della crescita alla crisi ecologica, i costi crescenti dei mega apparati tecnico-burocratici alla crisi economica e questa al variegato universo delle forme attraverso cui le società, duramente colpite, reagiscono alla crisi [Grecia, Tunisia, Egitto, Libia...] è sempre più disposto a mettere in discussione la propria visione del mondo. Per quanto incastrato nelle proprie abitudini e necessità di vita, questo homo consumens sta iniziando a sospettare che le invocazioni alla crescita ripetute instancabilmente sui teleschermi dai politici e portavoce di turno [a destra come a sinistra] nascondano qualche pezzo grosso di verità.

In questo contesto che scuote alle radici sicurezze che, quantomeno nelle ricche province del Nord, sembravano acquisite per sempre, e tutto questo senza le risorse necessarie ad affrontare le diverse emergenze [disoccupazione, precarietà, immigrazione, degrado ecologico, invecchiamento della popolazione], in questo contesto, dicevo, persino la decrescita diviene un’opzione possibile e finalmente pronunciabile, tanto più se serve ad affrontare e risolvere problemi pratici ed immediati.

È in questo contesto che, sulle colline di Ivrea, nasce la prima Scuola Permanente della Decrescita. Per noi la risposta a un sogno che – come Associazione per la Decrescita – coltiviamo da molto tempo: un luogo [che speriamo diventi sempre più stimolante e piacevole] in cui comunicare conoscenze e saperi e che sia, insieme, anche un’occasione di condivisione e vita comune all’insegna della decrescita, della solidarietà e della sostenibilità. E che, al tempo stesso, mandi all’esterno un messaggio forte: vivere diversamente è possibile!

La Scuola si colloca all’interno di in un progetto più ampio, quello del Villaggio Solidale di Burolo, dove convivono diverse realtà. Un luogo di incontro fra generazioni, ma anche una struttura di accoglienza e soprattutto una comunità che vuole sperimentare stili di vita alternativi basati sulla reciprocità e la condivisione. La Scuola si fonda, infine, sul mettere in stretta relazione riflessione teorica e buone pratiche, in una serie di incontri in cui entrambi sono presenti e circolarmente connessi. Infatti, per quanto i singoli seminari-laboratorio siano concepiti come autonomi, nell’insieme formano un percorso articolato attraverso il quale vi invitiamo a scoprire, e approfondire, quell’orizzonte di senso che chiamiamo decrescita, e imparare insieme a tradurlo in pratiche e percorsi di vita.

Incontri Primavera-Estate 2011
Crisi o opportunità? Riflessioni e pratiche per la transizione
15-16-17 Aprile: Uscire dall’economia: ovvero rimettere le relazioni nella vita quotidiana. Un’introduzione alla Decrescita (con Mauro Bonaiuti, Marco Deriu e Bruno Volpi)

13-14-15 Maggio: Agricoltura e alimentazione sostenibile: diamo avvio all’orto del Villaggio (con Enrico Moriconi, Auretta Pini, Juan Saavedra, e Gianni Tamino)

27-28-29 Maggio: L’economia solidale: una possibile risposta alla crisi del lavoro? (con Mauro Bonaiuti, Alberto Castagnola, Andrea Saroldi e l’Ass. Ecoredia)

1-2-3 Luglio: Lo faccio io! Bioedilizia ruspante: Paglia, terra cruda ed altre soluzioni per la casa (con Andrea Magnolini ed Enrico Armaioli dell’Ass. Passi Leggeri sulla Terra).

Per informazioni sui costi e sui programmi vedi www.decrescita.it. Per iscrizioni e informazioni potete inviare una mail a scuolapermanente@decrescita.it

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