Frutta a scuola "corrotta". 11 arresti al min. dell'agricoltura
Viaggi, ville e regali extra lusso in cambio di appalti dal destino pilotato. Nei guai anche Giuseppe Ambrosio, ex capo di Gabinetto dei ministri Luca Zaia e Giancarlo Galan. Lucravano sulla frutta nelle mense scolastiche e nelle campagne di informazione.
Funzionari ministeriali corrotti, scattano le manette. Stamane all'alba la polizia tributaria della guardia di finanza in ambito di una vasta operazione del Comando provinciale di Roma ha portato a compimento 11 arresti per reati contro la pubblica amministrazione. Game over per funzionari, dirigenti ed imprenditori che illecitamente avevano pilotato e danneggiato l'operato della pubblica amministrazione. Tra loro anche nomi illustri: custodia cautelare per Giuseppe Ambrosio, ex capo di Gabinetto dei ministri Luca Zaia e Giancarlo Galan. Ambrosio è l’attuale capo della segreteria del sottosegretario Franco Braga. Dal maggio scorso Ambrosio è anche direttore del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura. Il reato ipotizzato dai magistrati è corruzione e turbativa d'asta. Un giro d'affari di circa 32 milioni: distribuiti in viaggi, regali lussuosi e denaro cash. Parzialmente recuperabili dai 22 milioni di beni sequestrati: 43 tra terreni e fabbricati, 10 tra autoveicoli e motocicli e numerosi conti correnti, depositi titoli e polizze assicurative. Tra essi ville con piscina, residenze romane e auto di lusso.Tra i bandi pilotati si citano “FOOD4U”, per la realizzazione di campagne di sensibilizzazione rivolte a scuole italiane ed europee sull’importanza di una consapevole alimentazione (3.780.000 euro) e “FRUTTA NELLE SCUOLE”, finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari (un giro d'affari di oltre 13 milioni di euro). Altri contributi pubblici sono invece serviti per finanziare iniziative quali “La Giornata Nazionale dell’Agricoltura” (154.800 euro) e “L’Asta Internazionale del Tartufo” (263.210), quest’ultima attraverso BUONITALIA S.p.a (società interamente partecipata dal MIPAAF). Insomma un bel gruzzolo di soldi pubblici. Sempre secondo l'accusa l'alto dirigente avrebbe ottenuto l’omessa vigilanza edilizia volta a favorire l'abusivismo nelle ville proprie in territori (Todi e Maratea) in cambio dellosblocco di alcuni contributi pubblici.
LE INDAGINI - In esecuzione di una ordinanza del Giudice per le indagini preliminari di Roma, dott.ssa Flavia Costantini, le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale e coordinate dal Procuratore Aggiunto dott. Nello Rossi e dal Sostituto Procuratore dott. Stefano Fava del gruppo “reati contro l’economia” hanno ricostruito puntualmente i redditi ed il patrimonio dei due coniugi, dal 1993 al 2008, accertando una sproporzione di oltre 925.000 euro tra entrate e uscite. Le evidenze probatorie raccolte hanno portato il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma all’emissione di 11 ordinanze di custodia cautelare, delle quali 6 in carcere e 5 agli arresti domiciliari.
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