martedì 28 dicembre 2010

IL BUONO CHE AVANZA

Menù completo: antipasto, primo, secondo e dolce. Già alla seconda portata, solitamente, si è pieni. Degli ultimi piatti si fa un assaggio, e gli avanzi finiscono direttamente nella pattumiera in cucina. È quel che accade ogni giorno nei ristoranti di tutta Italia. Trentasette miliardi di euro di cibo finiscono, ogni anno, nei cestini di famiglie e ristoratori. Cibo capace di nutrire 44 milioni di persone, la popolazione della Spagna, secondo quanto stimato dall’Università Bicocca di Milano.Negli Stati Uniti d'America, da parecchi anni, c’è la moda della “Doggy Bag”, che ha in parte risolto il problema. Letteralmente Doggi Bag significa busta del cane, ma per il cane contiene poco o niente. Significa che a New York, San Diego o San Francisco è consuetudine andare a mangiare fuori e uscire dal ristorante con dei sacchetti in cui c’è del cibo avanzato, accuratamente inscatolato, pronto per essere riposto nel frigorifero di casa e mangiato in un secondo momento.La “moda” arriva in Italia: a Milano, il 15 dicembre, è nata una rete -la prima in Italia- di ristoranti “anti-spreco”, dove i clienti possono portar via il cibo e il vino avanzato. Il progetto si chiama Il buono che avanza, ed è stato lanciato dalla onlus Cena dell’amicizia (vedi nel box) con il sostegno di Slow Food Milano, Legambiente Lombardia e Comieco, con il patrocinio del Comune di Milano-assessorato alla Salute. “Gli eccessi in campo alimentare sono alla base del sovrappeso e di molte altre patologie -spiega Cornelia Pelletta, critico gastronomico e volontario dell'associazione Cena dell'Amicizia-, quindi Il buono che avanza educa a limitarsi, invitando a uno stile di vita anche salutare.”Le finalità di questa operazione sono varie: “Il nostro intento -continua Pelletta- è quello di rendere esplicito e 'senza vergogna' l’atto di portarsi il cibo avanzato a casa. Inoltre vogliamo sensibilizzare la popolazione all’anti-spreco, perché una montagna di avanzi gettati sono sintomo di una società che non ha più misure, che incrementa i bisogni e i consumi eccessivi. Infine diamo, in questo modo, il nostro contributo alla riduzione dei rifiuti organici che sommergono il nostro Paese.”L’iniziativa è partita con il coinvolgimento di venti celebri ristoranti di Milano e provincia (l'elenco è sotto) ma il numero è destinato a crescere. Aderire, infatti, è molto semplice: è sufficiente andare sul sito internet www.cenadellamicizia.it e prendere contatti con i volontari dell’associazione che, in breve tempo, forniranno i sacchetti e le locandine dell’iniziativa. “Le Doggy Bag saranno in carta riciclata -continua Cornelia Pelletta-. Inoltre, alcune aziende sono pronte a sponsorizzare la fornitura dei sacchetti cosi che i locali non dovranno pagar nulla, li consegneremo loro gratuitamente.”L’idea sarebbe quella, una volta avviata completamente questa iniziativa, di allargarla anche ai catering, in modo tale che consegnino tutto il cibo avanzato e ancora commestibile all’associazione, che si occuperebbe dello smistamento tra le varie mense popolari cittadine.L'iniziativa milanese trova emuli in Piemonte, dove dal 1999 è attiva l’Operazione Bota Stupa, che in piemontese significa bottiglia stappata: il ristoratore (l'elenco degli aderenti è sul sito www.butastupa.net) al momento del conto porge ai clienti la bottiglia consumata solo in parte, ritappata e riposta in una confezione, in modo che questi possano gustarla la sera o il giorno dopo. Non sempre è necessario vedere il fondo della bottiglia.

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