giovedì 12 gennaio 2012

VOTA LA PEGGIORE AZIENDA DEL PIANETA

>>> Vota qui Vale come peggior multinazionale del mondo! Affrettati ! Puoi votare fino al 26 gennaio 2012 perché la multinazionale vincente sarà presentata ufficialmente al Fórum Economico Mondiale di Davos.

Município di Açailândia (Maranhão), quartiere industriale di Piquiá. L'inquinamento che gli abitanti respirano a causa delle industrie siderurgiche (Antonio Soffientini, settembre 2008)
Vale : 70 anni di storia macchiati dalle continue violazioni dei diritti umani e ambientali Vale, la compagnia mineraria brasiliana presente in 38 paesi e considerata la più grande società mineraria di ferro al mondo, è una dei sei finalisti del Premio Public Eye che, con voto popolare, sceglie ogni anno la peggiore azienda del mondo da presentare come vincitrice durante il Forum Economico Mondiale di Davos, in Svizzera. E la prima volta che una società brasiliana concorre per questo premio. L'indicazione di Vale per il Public Eye Award 2012 è stata fatta dal International Network of People Affected by Vale attraverso l'organizzazione brasiliana Rede Justiça nos Trilhos con sede nel Maranhão, in collaborazione con Amazon Watch e International Rivers, e si basa sul negativo impatto ambientale, sociale e lavorativo causati nell'ultimo decennio dalle attività della società in Brasile e in tutto il mondo.

Municipio di São Luís (capitale del Maranhão), quartiere Alto da Esperança. Il terreno dove Vale ha trasferito gli abitanti di un'area di interesse dell'impresa non era edificabile e non ha resistito. Conseguenza: case crollate e voragini nelle strade (archivio Najup, luglio 2009)
Con Vale, 40.000 persone sotto sfratto per la diga Belo Monte in Amazzonia 70 anni di storia macchiati da ripetute violazioni di diritti umani, condizioni di lavoro insopportabili e sfruttamento sfrenato della natura. Attualmente Vale partecipa alla costruzione della diga di Belo Monte in Amazzonia. La diga sfratterá 40mila persone, in un territorio di 100 Km lungo la riva del fiume Xingu, senza che esse abbiano potuto esprimere il loro punto di vista né ricevere indennizzazione. Con Vale, 760 famiglie sfrattate per le miniere di carbone in Mozambico In Mozambico, la Vale ha strappato dalle loro case e dalla loro terra circa 760 famiglie di contadini, per aprire nuove minerie di carbone. L’impresa ha adottato criteri non uniformi per il trasferimento di queste famiglie, le ha divise e traslocate a 45 Km di distanza dalla loro comunitá di origine (75 Km lontano dalla cittá di riferimento nella zona).“Nella nostra regione vendevamo legna e carbone, oltre ai nostri prodotti alimentari; qui dove ci hanno messo siamo disoccupati e poveri, senza accesso al mercato e ad opportunitá di guadagno” – dice un abitante.

Con Vale, centinaia di famiglie sfrattate a São Luís, Brasile Lo stesso è successo nella cittá di São Luís, nel nordest del Brasile: Vale ha sfrattato centinaia di famiglie dalla zona in cui doveva costruire il porto per l’esportazione del suo ferro. Ha costruito un intero nuovo quartiere in un territorio instabile della periferia della cittá ed oggi, a 25 anni di distanza, molte delle case di questo quartiere sono crollate, per la negligenza del progetto della multinazionale.Con Vale, forni, siderurgiche, miniere e pesanti violazioni del diritto alla salute e all'ambiente Oltre a numerosi problemi simili, legati alle violazioni diritto alla casa, Vale viola vari altri diritti umani e ambientali: per esempio, un rapporto della Federazione Internazionale dei Diritti Umani denuncia l’impatto dei forni di combustione per la produzione del carbone sulla salute degli abitanti della regione di Açailandia. Lo stesso si puó dire delle imprese siderurgiche, clienti diretti e privilegiati di Vale, le cui emissioni nocive non sono controllate né filtrate. In Brasile, nella cittá di Rio de Janeiro, Vale è partner dell’impresa tedesca ThissenKrupp; insieme, stanno cercando di imporre con la forza l’installazione della maggior siderurgica dell’America Latina, minacciando i pescatori artigianali della regione con l’aiuto delle milizie di Rio de Janeiro. Già nella fase di sperimentazione, due gravi incidenti ambientali hanno riversato una pioggia di scorie inquinanti sulle famiglie circostanti, provocando multe ingenti e la denuncia del responsabile dei progetti del consorzio. La Federazione Internazionale dei Diritti Umani ed i suoi partner brasiliani denunciano anche le iniziative di Vale per aggirare la legislazione ambientale nell’espansione delle miniere di Carajás, che prevedono di aumentare di 2,5 volte l’estrazione di minerale e la sua esportazione.

Con Vale, massicce violazioni dei diritti dei lavoratori Piú di 100 processi legali e 150 indagini sono attualmente aperti contro Vale, la maggior parte di essi legati a conflitti nel mondo del lavoro. In Canada, gli operai hanno resistito 18 mesi in sciopero contro le proposte di contratto di Vale.Sono molto rari i casi in cui la multinazionale ha riconosciuto le sue responsabilitá e pagato le multe.La ricetta del successo di Vale : privatizzare i guadagni e caricare i costi sul pubblico, cioé sugli altri La ricchezza attuale della multinazionale contrasta con l’operazione della sua privatizzazione nel 1997, molto criticata e a prezzo irrisorio. Come se non bastasse, lo Stato brasiliano, frodato da questa cessione, ha un credito con Vale di 2,5 miliardi di dollari maturato da pagamenti insufficienti delle royalties minerarie.

Vale usa ogni anno una media di 1,2 miliardi di metri cubi d’acqua per le sue operazioni, è responsabile per il 4% delle emissioni di CO2 del Brasile e riversa nei fiumi e nei mari una media di piú di 100 milioni di m3 di scarichi industriali ed oleosi. Per esempio, ci sono stati l’anno scorso due grandi disastri ambientali di Vale che hanno riversato acido nelle acque del Cile e della Nuova Caledonia.
UNA LETTERA DI CONFERMA
Ciao a tutti,
confermo e rinforzo le informazioni date da Gianluca Carmosino sulla multinazionale mineraria brasiliana Vale. Non so se sia "degna" del premio di peggior azienda del pianeta (la competizione é molto serrata...) ma sicuramente è "devastante", in tutti i sensi, e non da oggi ma da almeno 30-40 anni.
Ho vissuto e lavorato in Amazzonia per quattro anni tra la fine degli anni ottanta e l´inizio degli anni novanta, e ho poi continuato a seguire i problemi ecologici ed etnici della regione e la Vale (conosciuta all´epoca con il nome di Vale do Rio Doce) è stata invischiata in quasi tutti i massacri, le devastazioni, le politiche predatorie contro i popoli indigeni, l´ambiente, le popolazioni della regione.
L´elenco sarebbe lunghissimo, molti fatti sono stati ormai archiviati o prescritti (una sorta di piazze Fontana in aree tropicali...), in qualche caso sono emerse anche in sede di tribunali responsabilitá oggettive, ma le modalità di sfruttamento di terre ed abitanti dell´Amazzonia non sono cambiate, al massimo si sono adattate ai tempi, politici, tecnologici, mediatici. Nel periodo in cui vivevo in zona non sono stati pochi i casi di persone fatte sparire o uccise in quanto troppo curiose o perchè avevano provato a denunciare alcuni dei soprusi, la letteratura sul tema è vasta
Gigi Eusebi

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