martedì 31 maggio 2016

FACCIAMO COMUNE INSIEME

Facciamo Comune insieme


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redazione di Comune
Facciamo Comune insieme
Raccontare il mondo ogni giorno per non abituarsi al dominio
Il tempo del terrore ha rubato la scena del circo mediatico. Quella che chiamano “la dolorosa ma inevitabile rinuncia a un po’ della nostra libertà” sembra aver seppellito anche il tempo della crisi. E poi, dicono i network che contano, il peggio è passato: dalla crisi stiamo cominciando ad uscire. Le guerre devastano il pianetacome forse mai era accaduto prima ma si sa che in passato hanno spesso salvato l’economia. Come avvenne dopo la grande depressione del ’29.
La guerra dei giorni nostri è ovunque, tra gli Stati e dentro gli Stati. Insegue, spietata, perfino chi lascia tutto e fugge per allontanarsene. E poi c’è la guerra di tutti gli Stati contro tutti i popoli, con le sue armi, i muri e i recinti. È la stessa guerra che si combatte contro i fiumi, l’aria e la terra ma soprattutto contro la dignità delle persone per sottometterne ogni aspetto della vita alle insaziabili esigenze dell’accumulazione di denaro e di potere.
È insensato continuare a chiedere ai potenti di fare il contrario di quel che fanno, è assurdo aspettarsi da loro i cambiamenti alla profondità necessaria. Possiamo costruirli noi, ogni giorno, ma dobbiamo imparare ad ascoltare e ad ascoltarci. E poi bisogna inventare uno sguardo diverso sulla realtà e una nuova capacità di sognare. Noi pensiamo che sia essenziale cominciare anche a raccontarli, quei cambiamenti. Vi andrebbe di aiutarci?
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COMUNE2016
VI ANDREBBE DI AIUTARCI?
Per una volta parliamo di noi. Sì, di questa piccola avventura che fra qualche mese vorrebbe compiere quattro anni. Un’età delicata, bella e difficile. Così abbiamo pensato che sia arrivato il tempo di cambiare passo soprattutto su una questione. Quella della consapevolezza di non poter fare da soli. Lo abbiamo sempre saputo, l’abbiamo scritto spesso. Dobbiamo inventare un “come” fare comune insieme. Con chi vuole, come può e quando potrà. Per questo vi chiediamo di condividere un problema e lanciamo una nuova campagna da far vivere ogni giorno. Se questa nostra appassionata fatica serva davvero a qualcuno o a qualcosa, dovrete dircelo voi che leggete. Alla vecchia maniera: poche righe di adesione alla campagna 2016 (info@comune-info.net) per spiegare se e perché volete che Comune continui a esistere ma, per chi può, anche un essenziale sostegno concreto di almeno 20 euro, o 5 euro al mese per tutto il 2016, se preferite
L’ARTICOLO COMPLETO
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Versamenti sul: c/c bancario dell’associazione Persone Comuni
IBAN IT58X0501803200000000164164; Banca Pop. Etica, Roma;
causale Campagna 2016 – È possibile inviare il sostegno anche con PAYPAL
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Grazie per i commenti.

mercoledì 25 maggio 2016

COLTIVIAMO DIRITTI

Campagne Altreconomia ha segnalato la propria adesione
Coltiviamo diritti in campagna 
"Dignità e legalità del lavoro in agricoltura". Aiab, Asgi, Arci e Fondazione "Di Vittorio" (e altri) promuovono un appello per una mobilitazione nazionale contro lo sfruttamento dei braccianti (almeno 430mila persone, secondo l'ultimo rapporto FLAI-CGIL) e il caporalato. Si parte il 28 maggio, a Roma, dov'è in programma un workshop, una giornata di approfondimento, confronto e discussione 

di redazione - 25 maggio 2016
8,26: questa dovrebbe essere la paga oraria (in euro) per i braccianti agricoli, secondo il contratto nazionale; 6,40: questa dovrebbe la durata (in ore) della giornata di lavoro di un bracciante agricolo, secondo lo stesso contratto. Che resta, spesso, sulla carta: in Italia, secondo le stime di Coldiretti e FLAI-CGIL, ogni anno sono almeno 430mila i lavoratori e le lavoratrici che vivono condizioni di sfruttamento e lavoro nero (sul numero di aprile 2016 abbiamo raccontato le storie degli indiani nell’agro pontino). 
“Di questi circa l'80% sono stranieri, da intendere sia come comunitari che provenienti da Paesi terzi. 100mila di essi vivono invece condizioni di grave sfruttamento sino a comprendere casi accertati di riduzione in schiavitù e disagio abitativo. Nei campi agricoli italiani, nel Sud come nel Nord del Paese, parte della produzione, compresa una parte di quella d’eccellenza, viene spesso coltivata attraverso il ricorso alla tratta internazionale, l’intermediazione illecita (caporalato), violenze, truffe spesso anche a danno dello Stato, ricatti in alcuni casi anche di natura sessuale” si legge nell’appello con cui  Aiab, Asgi, Arci, Cgil Nazionale, Cittalia, Flai Cgil, Fondazione Di Vittorio, In Migrazione, Legambiente, Parsec e Res invitano a dar vita ad una campagna nazionale per la “Dignità e legalità del lavoro in agricoltura”. 
 
Si chiamerà “Coltiviamo diritti”, e parte con un workshop in programma sabato 28 maggio 2016, a Roma, presso il MONK, in via Giuseppe Mirri, 35. Una giornata di approfondimento, confronto e discussione, articolata in gruppi di lavoro tematici per valorizzare e favorire l’elaborazione di proposte comuni. 
 
Sono quattro gli obiettivi della campagna: promuovere strumenti per studiare e analizzare il fenomeno e l’applicazione delle norme vigenti, sia italiane che europee, che portino allo sviluppo di politiche per un’agricoltura di qualità e rispettosa dei diritti; costruire iniziative che stimolino le imprese a comportamenti più attenti e eticamente sostenibili e diano ai consumatori migliori strumenti per compiere scelte di consumo più responsabili; costruire un’ampia rete multidisciplinare contro lo sfruttamento in agricoltura, per rafforzare le lavoratrici e i lavoratori, per l’emersione e la legalità del lavoro, per facilitare e proteggere chi reagisce e denuncia; sostenere un’informazione responsabile, corretta ed oggettiva che favorisca una maggiore attenzione sul tema.
 
“Le regole del mercato agro-alimentare, il comportamento delle grandi aziende di produzione, trasformazione e distribuzione, della logistica, della grande distribuzione fino a quello dei consumatori sono tra le principali cause del mancato rispetto dei diritti e della dignità di chi lavora in questo settore -si legge nell’appello-. Per questo motivo metteremo in campo iniziative per spingere queste imprese a comportamenti più attenti e per dotare il pubblico dei migliori strumenti per compiere scelte di consumo più responsabili”.
 
Sullo “sfondo” restano un disegno di legge in attesa di approvazione, per il momento fermo: è il ddl 2217 “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura”
Il reato di caporalato esiste dal 2011, con l’introduzione dell’articolo 603 bis nel codice penale. Che però -per il momento- non colpisce ancora le imprese che sfruttano la manodopera. 
Grazie per i commenti.

giovedì 19 maggio 2016

RIPENSARE LA NOSTRA VITA

Si vive con meno di quanto si pensi


Rifiutare il dominio del consumismo nella vita di ogni giorno, scegliere di non essere schiavi del lavoro, riscoprire l’agricoltura contadina coltivando un orto, creare relazioni solidali per lasciare spazio ad autoproduzioni e scambi. Sono numerose le esperienze con cui, tra informalità e scarsa visibilità, sempre più persone ripensano i modi non solo di lavorare, mettendo al centro un forte desiderio di autonomia, ma soprattutto di vivere. Raccontare e indagare il lavoro vernacolare è l’obiettivo di “Lavoro ecoautonomo” di Lucia Bertell, edito da elèuthera: qui il paragrafo dal titolo “L’orticoltore: «Sicuramente si vive con meno di quanto si pensi»”
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di Lucia Bertell
Nella campagna di Nuoro incontro Mauro Cassini, produttore del Gruppo di acquisto solidale Pira Camusina e della rete Biosardinia. Fa il contadino da alcuni anni, dopo lavori di tipo dipendente.

LA BELLA STAGIONE

La stagione dei referendum sociali


L’autonomia dei movimenti, la consapevolezza dei propri limiti, la voglia di connettere temi (la scuola, le trivellazioni, il ricatto del lavoro, gli inceneritori e l’acqua) e pezzi di società, ma soprattutto il rifiuto del dominio dall’alto. Il puzzle dei referendum sociali mostra, prima di tutto, mondi che vogliono una società diversa, qui e adesso. Ecco perché è un percorso tutto da accompagnare nei territori, a cominciare dal Firma day (14 e 15 maggio), con mille banchetti nelle piazze di tutta Italia
 
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La bella foto che apre questo articolo è di Emma Terlizzese (che ringraziamo)