Se-Mi-Liberi

I semi sono un dono della natura, elevata energia in uno spazio notevolmente piccolo, un micro universo in evoluzione a cui è legata la storia dell’umanità.
Nel seme è racchiuso il passato ed il futuro, la memoria e la speranza.
E’ nostro compito salvaguardarli, nostra responsabilità tramandarli alle generazioni future.
Farli rivivere ogni anno, ogni giorno, in ogni luogo, assecondando la loro più intima natura, provvediamo ai nostri bisogni di nutrimento.
Il sapere accumulato sulle proprietà curative delle piante, sugli effetti sulla salute e come anche su certe particolari prassi di coltivazione e interazioni con il mondo animale e vegetale, con il suolo e con l’acqua, si è ampliato ed è stato tramandato nei secoli e nei millenni.
L’accelerazione delle rivoluzioni tecnologiche in tutti i campi e la crescente concentrazione del potere economico nelle mani di un ristretto gruppo di persone e imprese hanno prodotto una sempre maggiore omogeneizzazione delle strategie produttive e delle culture umane.
Si stanno distruggendo, con delle modalità e ad una velocità senza precedenti, la variabilità genetica della vegetazione spontanea e della fauna, e anche la diversità delle lingue e delle culture.
La rapida estinzione delle coltivazioni diversificate e delle varietà colturali e lo sviluppo di sementi non rinnovabili (gli ibridi di “proprietà riservata” e i semi sterili prodotti con la cosiddetta tecnologia Terminator) minacciano il futuro della vita del seme e, con esso, il futuro dei coltivatori e della sicurezza alimentare.
La libertà di gestire i semi e la libertà dei coltivatori sono minacciate dai nuovi diritti di proprietà e dalle nuove tecnologie che stanno trasformando i semi da bene comune condiviso del mondo contadino ad un bene di consumo sotto il controllo centralizzato dei monopoli corporativi.
Tutto ciò è controllo sociale.
Il libero scambio dei semi è importante per la conservazione della diversità biologica e deve contestualmente riguardare la condivisione di conoscenze e lo scambio di idee facilitando una crescita collettiva della comunità.
La biodiversità nei campi è alla base non solo della nostra salute ma della sicurezza e stabilità delle relazioni che esistono in natura. Essa è fondamentale, non solo per un recupero di sapori e aromi di cui le modernità sono povere, ma anche di colori e forme che rendono piacevole mangiare favorendo il movimento del cibo locale, la vendita diretta di prodotti di fattoria, le relazioni tra chi si nutre e chi produce cibo.
L'idea che si propone in questa giornata nasce dall'esigenza di non limitare lo scambio dei semi ad un evento ma di integrarlo in un progetto che vada al di là della semplice e naturale azione dello scambio, un progetto che possa garantire costruzione di comunità, scambio di storie e di esperienze attraverso un presidio volontario e permanente che possa costituire un primo passo verso il miglioramento genetico partecipativo portato avanti già da tempo dal professor Salvatore Ceccarelli.
Siamo convinti che il miglioramento naturale delle specie vegetali passi attraverso la partecipazione attiva di chi "semina", di chi ha i piedi sulla terra e le mani nella terra.
La condivisione di conoscenze, esperienze e pratiche, costituirà il filo conduttore di tale processo.
Le quantità da scambiare dovranno essere modiche: si scambia per riprodurre non per produrre.
Si propone una "mappatura" di tutti i semi che saranno scambiati nella giornata:
varietà, data di produzione, luogo di produzione, contatti di chi lo ha prodotto, luogo di destinazione, contatti di chi lo ha preso in affido.
Il database che sarà costruito sarà reso pubblico ed accessibile dal blog (http://cortocircuitoflegreo.blogspot.com)
Tale pagina pubblica costituirà una rete di:
  1. contatti: riferimenti di chi ha donato e chi ha ricevuto
  2. conoscenza: varietà coltivate in determinati contesti (caratteristiche del terreno, microclima)
  3. scambio di esperienza
Ma non l'unico spazio-momento per la pratica di tale arricchimento: la visita al campo, lo scambio diretto non potrà mai essere sostituito da alcuna tecnologia.
Lo scambio è un atto di responsabilità: il seme è vita!
Attraverso lo scambio si può garantire la bio-diversità, la conservazione di varietà antiche, lo "studio" dell'adattamento della pianta al contesto locale (caratteristiche del terreno, microclima, ecosistema).
Tutto ciò potrà funzionare solo se c'è consapevolezza su quanto si vuole costruire.
Ci si augura che l'occasione di scambio abbia cadenza semestrale (legato alle 2 stagionalità di semina).

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