mercoledì 27 aprile 2011

La nuova PAC ?

La commissione Europea, a fine novembre, ha rilasciato la prima comunicazione sulla futura PAC 2013-2020.
Parlamento Europeo, Consiglio ( ovvero i Governi) e senza dubbio anche la società civile saranno ora i protagonisti di un intenso lavoro di consultazione fino al prossimo luglio, quando avremo in mano la prima vera proposta legislativa. Questo primo documento è frutto di un lavoro che vede, già dentro la Commissione stessa, diversi punti di vista e che si confronta con le varie posizioni degli Stati membri, del Parlamento europeo, e delle componenti della società civile, mai come prima attente alla definizione di questa politica, che con il suo budget (circa 50 miliardi di Euro/anno) rimane di gran lunga la più importante di tutta l’Unione Europea.
La comunicazione esce in quadro ancora incerto sulle risorse che saranno a disposizione della futura PAC.. E’ , infatti chiaro che se si arrivasse ad un forte ridimensionamento delle risorse a disposizione verrebbe meno il concetto di politica agricola unitaria a livello europeo e si andrebbe verso uno scenario assolutamente imprevedibile e sicuramente peggiore della situazione attuale.
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Il neo Commissario Dacian Ciolos ha scelto di mantenere l’impianto esistente su due pilastri: ( politiche di mercato e sviluppo rurale) con l’inserimento di alcune nuove parole d’ordine, ma sempre inquadrate in una classica logica liberista di aumento della produzione e della
Competizione dell’agricoltura europea nel mercato globale, dove le regole le detta, ancora oggi, l’OMC(Organizzazione mondiale del Commercio).

LE NOVITA’ DEL PRIMO PILASTRO:

Gli elementi di maggior novità sono:
1.una chiara subordinazione dell’aumento della produttività e della competitività al rispetto delle risorse naturali con una forte attenzione ai cambiamenti climatici, con il sostegno di impegni da parte degli agricoltori che vadano verso l’adattamento e la mitigazione ( riduzione di emissioni di CO2);
2.una più equa re-distribuzione fra gli Stati e fra i produttori delle risorse disponibili, in particolare per il primo pilastro, in cui si parla chiaramente di tetti rispetto agli aiuti ricevuti. Rimane ancora generico il legame tra aiuti e la quantità di lavoro chiesto da tutti a gran voce;
3.si introduce una aiuto specifico per le piccole aziende;
4.si vuole limitare la percezione degli aiuti agli agricoltori attivi, ma senza definire chi siano;


…. E PER LO SVILUPPO RURALE

Nelle politiche di sviluppo rurale ci si concentra nel remunerare i servizi che gli agricoltori danno alla società ( ambientali, sociali, paesaggistici..) e mantenere vitali le aree rurali favorendo la creazione di lavoro tramite la diversificazione delle attività agricole. Le maggiori novità sono legate al riconoscimento dell’importanza dei mercati locali e al sostegno della filiera corta ( INCREDIBILE MA VERO!)

I GRANDI ASSENTI :

IL GIUSTO PREZZO AI PRODUTTORI,
I GIOVANI E
LA QUESTIONE DELLA TERRA

Le politiche di regolazione di mercato, da più parti richieste per combattere la volatilità dei prezzi e riconoscere un giusto prezzo ai produttori, sono la parte più debole. Alla garanzia del reddito, che viene dagli aiuti diretti del primo pilastro, si aggiungono le cosiddette reti di sicurezza che in caso di forti scompensi dei prezzi sui mercati intervengono a valle, ma non a monte.
I giovani sono citati, ma non sembra ci sia nulla di particolarmente nuovo, così come totalmente assente è il problema dell’accesso alla terra, che sta diventando un ostacolo drammatico al ricambio generazionale in agricoltura e anche al rafforzamento delle strutture aziendali esistenti.

Di Andrea Ferrante
Dal Mensile Bio-Agricoltura gennaio-febbraio 2011

lunedì 18 aprile 2011

Sul Sentiero degli Asini

Le visite ai produttori continueranno domenica 8 maggio nell'alto casertano, da Nana' . Sono previste: passeggiata con gli asini, raccolta erbe spontanee, racconti , storie , e convivialità.
probabilmente incontreremo anche altri produttori.
Appuntamento alla Metropolitana di Pozzuoli alle 08.30

giovedì 14 aprile 2011

Domenica 17 Aprile Corto Circuito Flegreo a Genuino Clandestino

Domenica prossima Corto Circuito Flegreo si trasferisce a piazza Mercato in occasione della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino, campagna Popolare per l'agricoltura contadina che ospiterà produttori di tutta Italia. Genuino Clandestino, il trailer.
Dettagli su: ragnatela, fiera delle soluzioni immaginarie

mercoledì 13 aprile 2011

Le visite itineranti ai produttori di Terra di Lavoro









Ecco le altre foto clicca qui


Domenica 10 aprile 2011 continuiamo le visite ai produttori per Corto Circuito Flegreo
Ci siamo recati in sette incontrandoci la mattina sotto una pioggerellina dispettosa che scoraggiava passeggiate in campagna, una visita itinerante per incontrare i produttori in Terra di Lavoro, provincia di Caserta.
La prima è la masseria di Elio Di Landa e Tiziana Gagliardi, al centro di Mondragone. Ci sembra strano che in pieno centro del paese si possa trovare un luogo coltivato ma dopo aver varcato il cancello ritroviamo su un’aia spaziosa la casa sulla destra e il fienile recuperato a sinistra, e tutt’intorno verde coltivato, reso più brillante dalla pioggerellina che continua a cadere. L’unico ad essere contento è Elio perché “così la terra si mantiene morbida”. Dopo un caffè consumato nella spaziosa cucina con un camino e forno a legna così spazioso che ci si può stare in piedi, Elio inizia il suo racconto, mescolato a date, ricordi, storie e coltivazioni. La masseria fu creata dal suo bisnonno all’inizio del 900 e poi suo nonno e, con un salto della generazione di suo padre, Elio che dal 2005 continua l’attività insieme a Tiziana, sua compagna. Elio, che oggi ha 32 anni, ci ha raccontato che ha raccolto tutte le conoscenze di suo nonno ed ha integrato le coltivazioni con la passione di un giovane che si è guardato molto intorno a sé. La casa ha un buon livello di autosufficienza perché ci mostra l’impianto di fitodepurazione che rimette in circolo tutte le acque reflue usate nella casa, insieme a quelle piovane, raccolte da una grande cisterna blu, la depurazione viene aiutata dalla Fragnitis Australians, un particolare tipo di canna che accelera la depurazione naturale, e che svetta con i suoi pennacchi dorati.
L’orto sinergico seminato con i prodotti di stagione viene concimato con il compost che Elio chiama “rapido” con un rapporto 1 a 30 di carbonio e azoto e che viene rivoltato ogni 3 giorni in modo da avere compost di qualità ogni 30 giorni; oltre l’orto sinergico ci sono altri pezzi di orto tradizionale che, a rotazione, diventano pollaio, in modo da dare maggiore fertilità alla terra. Una vigna piccola (vitigno autocnono Primitivo di Mondragone) gira tutt’intorno e divide i solchi coltivati creando una vista gradevole. Sparsi in modo casuale alcuni alberi da frutta (peschi, albicocchi, prugni) alla cui base Elio ha piantato il tanaceto, che combatte naturalmente i parassiti delle Drupacee.
Le nostra curiosità crea una folla di domande alle quali Elio e Tiziana rispondono pazientemente ma il tempo ci impone di andare, per continuare il nostro itinerario.

Poco fuori Mondragone la strada inizia a salire dolcemente mostrandoci le colline, la Cresta del Gallo e il Monte Massico, siamo arrivati alla tenuta di Oscar Cangiano, allevatore e coltivatore, insieme a suo fratello Gaetano e alla sua compagna Anna. Lo spazio più vasto è occupato dall’allevamento di bovini, di razza marchigiana, di suini tipici casertani, galline e caprette. Le mucche sono lì beate a crogiolarsi nel terreno e al sole, che intanto ha bucato le nuvole. “Non è l’orario giusto per disturbarle” dice Oscar invitandoci ad essere silenziosi e intanto ce le mostra con grande orgoglio, ci indica il vitellino che succhia dalla madre, nato da appena 10 giorni e ci racconta della personalità di Savona, la mucca “dominante” che osserva gli ospiti con curiosità e si concede alla macchina fotografica. Tutt’intorno al recinto dei bovini, grandi balle rotonde di foraggio. In fondo lo spazio si apre in forma quadrata seminato a grano, il Serpico adatto per la panificazione. E’ la prima semina di grano che Oscar fa e ci mostra la ricchezza delle piantine seminate a spaglio, quindi molto compatte e molto verdeggianti.
L’altro lato della tenuta è tutta ad ortaggi, stanno venendo su zucchine e fave, piselli e insalate; le seminate per l’estate, melanzane, peperoni, patate, mostrano ancora la loro tenera età. Le coltivazioni sono tutte concimate con lo stallatico prodotto dalle mucche.
Ci aspetta un bel fuori programma: Oscar aveva già messo in cottura il latte per fare il formaggio ed ci invita ad entrare nel laboratorio per vedere le fasi della cottura. Mettiamo i nasi nei pentoloni in ebollizione, in uno di questi si sta elaborando la ricotta e bisogna rimestare delicatamente per evitare la formazione del caglio.
Intanto Anna ci aspetta in casa per farci assaggiare il formaggio, accompagnato da pane, vino e olive. Chiacchieriamo amabilmente con i nostri ospiti ma soprattutto vogliamo sapere come nasce quest’esperienza. Oscar è un simpatico affabulatore e non si fa pregare: all’inizio degli anni 90 dal quartiere di Santa Lucia, a Napoli, dove lavorava nell’officina meccanica di suo padre, con il fratello Gaetano sognavano una campagna dove iniziare l’esperienza di allevatore. Di domenica in domenica cercavano il posto giusto e lo trovarono lì dove inizia “la montagna di Mondragone”, anche la ricerca di una mandria da comprare non era cosa facile ma con l’aiuto di un macellaio della zona riuscirono a comprare una mucca gravida e quello fu l’inizio…..poi il toro da monta...e poi via via le altre bestie fino a diventare produttori di latte, che ancora riusciva ad avere un mercato in grado di farli vivere, prima che la politica dell’Europa con la storia delle quote latte, non mettesse in ginocchio i produttori. Oscar e suo fratello hanno assorbito con passione curiosa il sapere dei vecchi allevatori della zona, fino ad imparare dalla vecchia “zì Paolina” l’arte di fare il formaggio seguendo i ritmi dei cicli del sole e della luna.
Resteremmo lì ancora per godere di questa bella ospitalità ma dobbiamo andare. Prima però Oscar sparisce nel laboratorio caseario per regalare ad ognuno di noi una bella ricottina calda calda.

Riprendiamo il cammino verso Casale di Carinola, salendo fino a 300 mt s.l.m. attraverso colline morbide che salgono a Sessa Aurunca e ad un bivio segnalato da una madonnina ci inoltriamo nel lungo viale che ci porta al Casale La Masseria, una vecchia casa dipinta di giallo che Eleonora Venturelli ha preso in affitto, con la terra intorno, da poco meno di due anni. Si entra nello spiazzo erboso antistante la casa con due pini monumentali che ci danno un’accoglienza sicura. Due grandi gazebo bianchi e un’enorme tavola apparecchiata con semplicità ci preannunciano quanto golosa sarà questa visita. Eleonora, agronoma, quarantacinquenne, ci racconta che da un certo momento in poi della sua vita ha deciso di sperimentare la pratica della sua professione : “prendere la zappa in mano”e così di esperienza in esperienza, cercando una terra da zappare, per poi seminare e raccogliere, è passata da Cuma a Ischitella fino ad approdare qui e decidere di investire le sue energie e dare corpo alle sue passioni. La terra qui è abbastanza dura e per coltivare occorre fatica e costanza, ci sono i filari di viti che delimitano gli spazi per l’orto e in fondo oggi un trionfo di ciliegi in fiore. Eleonora raccoglie e conserva tutto: dai pomodori alla zucca, dalle melanzane ai peperoni, dalle prugne ai fichi, mettendo a disposizione il suo prodotto finito sotto forma di conserve, gelatine, marmellate, patè. Abbiamo accolto l’invito a restare a pranzo da lei: non vi racconteremo di cosa abbiamo gustato per non farvi stizzire troppo!
Eleonora fa accoglienza per gli ospiti a pranzo, e in estate anche a cena, offrendo sia i suoi prodotti che quelli della rete dell’agricoltura biologica solidale, li trasforma seguendo la sapienza di antiche ricette mescolate all’alchimia della sua fantasia. Vi consigliamo di andarla a trovare!

martedì 12 aprile 2011

Critical wine martedi 19 alle 19 al Giardino dell'Orco

Carissim@,
Martedi 19 alle 19 al Giardino dell'Orco, dopo aver chiarito gli ultimi dubbi, diamo avvio alla costituzione formale e sostanziale dell'associazione della filiera corta flegrea CortoCircuito Flegreo. Ci mettiamo la faccia e la firma. E , naturalmente, brindiamo con un critical Wine ( ciascuno potrà far degustare , eventualmente prodotto, il suo critical wine).
A martedi, vi aspettiamo

venerdì 8 aprile 2011

A SCUOLA DI BUEN VIVIR

In questi giornate eccezionali in cui alle scosse della crisi economico/finaziaria si affiancano quelle del disastro del Giappone – eventi questi che superano per intensità e rapidità le più fosche previsioni dei così detti catastrofisti – non stupisce che i temi della decrescita trovino sempre più spazio nel dibattito pubblico. Il mondo così detto «alternativo» – per quanto ancora tremendamente frammentato nei linguaggi, nelle parole d’ordine e ancor più nelle forme organizzative, si sente sempre più attratto da uno slogan tutt’altro che suadente, ma che sembra rivelare dietro di sé una proposta forte, coerente, scientificamente ben fondata e soprattutto capace di offrire un nucleo di senso condiviso alle varie anime della «moltitudine» altermondialista.

Sia chiaro la decrescita non è e non vuole essere una nuova ideologia totalizzate, come è lo è stata, per capirci, il marxismo: le strade sono e saranno molteplici ed è ovvio che ciò che è auspicabile nel Nord opulento è ben diverso da ciò che è possibile ed auspicabile nei diversi Sud. Non a caso, pur condividendo l’analisi della situazione attuale, i popoli amerindi utilizzano per identificare il loro progetto un termine ben diverso: buen vivir.

Qui da noi, comunque, anche l’uomo della strada comincia a percepire che qualcosa di profondo non funziona e – pur inconsapevole delle complesse dinamiche che legano gli imperativi della crescita alla crisi ecologica, i costi crescenti dei mega apparati tecnico-burocratici alla crisi economica e questa al variegato universo delle forme attraverso cui le società, duramente colpite, reagiscono alla crisi [Grecia, Tunisia, Egitto, Libia...] è sempre più disposto a mettere in discussione la propria visione del mondo. Per quanto incastrato nelle proprie abitudini e necessità di vita, questo homo consumens sta iniziando a sospettare che le invocazioni alla crescita ripetute instancabilmente sui teleschermi dai politici e portavoce di turno [a destra come a sinistra] nascondano qualche pezzo grosso di verità.

In questo contesto che scuote alle radici sicurezze che, quantomeno nelle ricche province del Nord, sembravano acquisite per sempre, e tutto questo senza le risorse necessarie ad affrontare le diverse emergenze [disoccupazione, precarietà, immigrazione, degrado ecologico, invecchiamento della popolazione], in questo contesto, dicevo, persino la decrescita diviene un’opzione possibile e finalmente pronunciabile, tanto più se serve ad affrontare e risolvere problemi pratici ed immediati.

È in questo contesto che, sulle colline di Ivrea, nasce la prima Scuola Permanente della Decrescita. Per noi la risposta a un sogno che – come Associazione per la Decrescita – coltiviamo da molto tempo: un luogo [che speriamo diventi sempre più stimolante e piacevole] in cui comunicare conoscenze e saperi e che sia, insieme, anche un’occasione di condivisione e vita comune all’insegna della decrescita, della solidarietà e della sostenibilità. E che, al tempo stesso, mandi all’esterno un messaggio forte: vivere diversamente è possibile!

La Scuola si colloca all’interno di in un progetto più ampio, quello del Villaggio Solidale di Burolo, dove convivono diverse realtà. Un luogo di incontro fra generazioni, ma anche una struttura di accoglienza e soprattutto una comunità che vuole sperimentare stili di vita alternativi basati sulla reciprocità e la condivisione. La Scuola si fonda, infine, sul mettere in stretta relazione riflessione teorica e buone pratiche, in una serie di incontri in cui entrambi sono presenti e circolarmente connessi. Infatti, per quanto i singoli seminari-laboratorio siano concepiti come autonomi, nell’insieme formano un percorso articolato attraverso il quale vi invitiamo a scoprire, e approfondire, quell’orizzonte di senso che chiamiamo decrescita, e imparare insieme a tradurlo in pratiche e percorsi di vita.

Incontri Primavera-Estate 2011
Crisi o opportunità? Riflessioni e pratiche per la transizione
15-16-17 Aprile: Uscire dall’economia: ovvero rimettere le relazioni nella vita quotidiana. Un’introduzione alla Decrescita (con Mauro Bonaiuti, Marco Deriu e Bruno Volpi)

13-14-15 Maggio: Agricoltura e alimentazione sostenibile: diamo avvio all’orto del Villaggio (con Enrico Moriconi, Auretta Pini, Juan Saavedra, e Gianni Tamino)

27-28-29 Maggio: L’economia solidale: una possibile risposta alla crisi del lavoro? (con Mauro Bonaiuti, Alberto Castagnola, Andrea Saroldi e l’Ass. Ecoredia)

1-2-3 Luglio: Lo faccio io! Bioedilizia ruspante: Paglia, terra cruda ed altre soluzioni per la casa (con Andrea Magnolini ed Enrico Armaioli dell’Ass. Passi Leggeri sulla Terra).

Per informazioni sui costi e sui programmi vedi www.decrescita.it. Per iscrizioni e informazioni potete inviare una mail a scuolapermanente@decrescita.it

martedì 5 aprile 2011

"Stringete la mano che vi nutre"

Cari amiche e amici,
domenica 10 aprile continuano le visite ai produttori di Corto Circuito Flegreo. Sarà una visita itinerante in Terra di Lavoro e andremo prima da Oscar Cangiano a Mondragone (prodotti agricoli e allevamento bovini), poi da Doris Formisano (produttrice di prodotti caseari) a Sessa Aurunca ed infine Eleonora Venturelli (conserve) a Carinola.
Ci piacerebbe formare un allegro gruppo di consumatori. L'appuntamento é alle 9 alla metropolitana di Pozzuoli, magari con una bella colazione a sacco che potremo mettere in comune e che sarà arricchita dalla generosa e golosa ospitalità dei nostri ospiti.
Per meglio organizzarci sarebbe utile dare un cenno di adesione per mercoledì in modo da comunicare ai nostri ospiti quanti saremo.
Sarà anche una bella gita! Prenotatevi.
Saluti a tutte e tutti.
Corto Circuito Flegreo

sabato 2 aprile 2011

RiUSO / Nuova vita per gli oggetti







Cari amici, noi di Cortocircuito vorremmo organizzare insieme a Voi un spazio all'interno dei nostri appuntamenti dedicato al RiUSO di oggetti attraverso lo scambio ed il dono.


In particolare al prossimo ppuntamento di maggio avevamo pensato di sperimentare la cosa dedicandolo ad oggetti 'tecnologici' da donare ad associazioni , comitati , Onlus, etc oppure a chi non puo permettersi di comprarlo.


L'idea:
Io ho un monitor ,
Tu hai un computer,
un altro una tastiera
ed insieme formano un PC completo da RiUSARE .........

Mandate le vostre disponibilita'  e suggerimenti  su come meglio organizzare la cosa  via mail a cortocircuitoflegreo@gmail.com  che decidiamo insieme.

un abbraccio a tutti.