lunedì 19 settembre 2011

SOVRANITA' ALIMENTARE ORA.DICHIARAZIONE DI NYELENI

SOVRANITÀ ALIMENTARE IN EUROPA, ORA! Nyeleni Europe 2011: ForumEuropeo per la Sovranità AlimentareKrems, Austria, 21 Agosto 2011Proprio in questo momento, i cittadini di tutta Europa stannosperimentando le prime politiche di aggiustamento strutturale che igoverni stanno imponendo alle loro popolazioni, quelle politiche finoad ora prescritte a popolazioni di altre regioni, in particolare delSud del mondo. Questo con il solo interesse di salvare il capitalismoe coloro che ne traggono profitto (banche private, gruppi diinvestimento e multinazionali). Vi sono molti segnali a indicare chenel futuro prossimo queste politiche antisociali diventeranno ancorapiù severe e più estese. Sono al contempo anche iniziate le primemobilitazioni generali per denunciare i sistemi economici e digovernance che ci hanno portato a questo punto. Noi offriamo -creativamente e energicamente - la risposta e l’opposizione deimovimenti sociali europei al modello di agricoltura globale che è ilriflesso esatto del sistema capitalista che lo ha creato.I sistemi alimentari sono stati piegati a servire un’agricolturaindustrializzata, controllata da poche multinazionali del cibo e da unpiccolo gruppo di enormi catene di supermercati. Si tratta di unmodello pensato per generare profitti e quindi completamente incapacedi adempiere ai suoi obblighi nutrizionali. Invece di essere unmodello dedicato alla produzione di cibo sano, accessibile e dibeneficio alle persone, si concentra sempre più sulla produzione dimaterie prime destinate alla produzione di agrocarburanti o mangimiper animali, magari attraverso enormi piantagioni monocolturali. Da unlato, questo ha causato la perdita smisurata di aziende agricole e dipersone che vivevano di quelle aziende, e dall’altro promuove unadieta dannosa per la salute e povera di frutta, verdura e cerealidiversi.Questo modello industriale di produzione è dipendente da combustibilifossili in via di esaurimento e dalla chimica; non riconosce i limitidi risorse preziose come la terra o l'acqua; è responsabile didrastiche perdite di biodiversità e di fertilità del suolo;contribuisce al cambiamento climatico; costringe migliaia di persone alavori irrispettosi dei loro diritti più fondamentali; e conduce alpeggioramento delle condizioni di lavoro degli agricoltori e deilavoratori salariati, in particolare dei migranti. Ci allontana da unarelazione rispettosa e sostenibile con la natura. Questo sfruttamentoe trattamento della terra è la causa fondamentale della povertà ruralee della fame di più di un miliardo di persone nel mondo (come adessonel Corno d'Africa). Inoltre, tutto ciò provoca migrazioni forzate,mentre crea un surplus di alimenti industriali che finiscono peressere scartati come rifiuti o smaltiti nei mercati sia all'internoche al di fuori dell'Europa, distruggendo le produzioni locali.Questa situazione è il risultato di politiche alimentari, finanziarie,commerciali ed energetiche, imposte dai nostri governi, dall'UnioneEuropea (in particolare attraverso la sua Politica Agricola Comune),dalle istituzioni multilaterali e finanziarie e dalle multinazionali.Tra gli esempi si possono annoverare le politiche dideregolamentazione e liberalizzazione dei mercati agricoli e laspeculazione sugli alimenti.Cambiare la direzione di questo sistema alimentare non funzionale saràpossibile solo attraverso un riorientamento completo delle politiche edelle pratiche alimentari e agricole. È indispensabile ridisegnare ilsistema alimentare sulla base dei principi della Sovranità Alimentare,soprattutto in Europa, ed è indispensabile farlo ora.Di conseguenza più di 400 persone provenienti da 34 paesi europei,dall'Atlantico agli Urali e Caucaso, dall'Artico al Mediterraneo,nonché rappresentanti internazionali, provenienti da diversi movimentisociali e organizzazioni della società civile, si sono incontrati dal16 al 21 agosto 2011 a Krems, in Austria, per fare un passo in avantinello sviluppo di un movimento europeo per la Sovranità Alimentare.Stiamo costruendo, sulle fondamenta della Dichiarazione di Nyéleni20071, il diritto dei popoli a definire democraticamente i proprisistemi alimentari e agricoli senza danneggiare altri popoli ol'ambiente.Sono giá in atto numerose esperienze e pratiche basate sulla SovranitàAlimentare, a livello locale, regionale ed europeo, dimostrando la suaapplicabilità e la sua necessità. Siamo persone che condividono valoribasati sui diritti umani. Vogliamo la libera circolazione dellepersone, e non la libera circolazione di capitali e merci checontribuisce alla distruzione dei mezzi di sostentamento dellepersone, costringendo così molti a migrare. Il nostro obbiettivo è lacooperazione e la solidarietà in1 Primo Forum mondiale per la Sovranità Alimentare, che ha riaffermatoil quadro internazionale sulla Sovranità Alimentare.http://www.nyeleni.org/antitesi alla concorrenza. Ci impegniamo a reclamare e ricostruire lanostra democrazia, una democrazia che coinvolga ognuno di noi nellequestioni di interesse pubblico e nei processi decisionali sullepolitiche pubbliche, rendendo possibile processi decisionalicollettivi su come organizzare il nostro sistema alimentare. Ciòrichiede la costruzione di sistemi e processi democratici, nonviolenti, liberi dall'influenza delle multinazionali, e basati su paridiritti e uguaglianza di genere, portando così anche alla soppressionedel patriarcato.Molti di noi sono giovani che rappresentano il futuro della nostrasocietà e delle nostre lotte. Faremo in modo che la nostra energia ela nostra creatività consolidi questo movimento. Per fare ciò dobbiamoessere in grado di partecipare ai processi agricoli e produttivi edessere integrati in tutte le strutture e processi decisionali. Siamoconvinti che la Sovranità Alimentare non è solo un passo avanti versoun cambiamento dei sistemi agricoli e alimentari, ma è anche un primopasso verso un rinnovamento più ampio nelle nostre società. Per questoci impegniamo a lottare per:Cambiare il modo in cui il cibo viene prodotto e consumatoLavoriamo per sistemi resilienti di produzione alimentare, cheforniscano cibo sano e sicuro per tutti i cittadini in Europa, chesalvaguardino anche la biodiversità e le risorse naturali, garantendoil benessere degli animali. Ciò richiede modelli ecologici diproduzione e di pesca, nonché una moltitudine di agricoltori dipiccola scala, di coltivatori urbani e pescatori che producano cibilocali quali spina dorsale del sistema alimentare. Lottiamo control'utilizzo di OGM e per crescere e recuperare la grande diversità divarietà non- GM di sementi e razze animali. Promuoviamo formesostenibili e diversificate di culture alimentari, a partire dalconsumo di cibi locali e di stagione che rimpiazzino alimentialtamente trasformati. Ciò include un minor consumo di carne eprodotti animali, provenienti da produzione territoriale e frutto dialimentazione con mangimi locali e non geneticamente modificati. Ciimpegniamo, attraverso l'educazione e la condivisione di abilità, ari-abbracciare e promuovere pratiche e saperi in cucina e nellatrasformazione dei prodotti alimentari.Cambiare il modo in cui il cibo viene distribuitoLavoriamo per il decentramento delle filiere alimentari, promovendomercati diversificati basati sulla solidarietà e su prezzi equi, sufiliere corte e relazioni intensificate tra produttori e consumatoriattraverso reti alimentari locali che contrastino l'espansione e ilpotere dei supermercati. Vogliamo costruire le basi per svilupparesistemi di distribuzione degli alimenti adatti alle persone che nedevono fruire e permettere agli agricoltori di produrre e trasformareil cibo per le loro comunità. Ciò richiede norme igieniche einfrastrutture appropriate all’ottenimento e promozione di alimentilocali a favore dei piccoli agricoltori. Lavoriamo anche per garantireche il cibo che produciamo possa raggiungere tutte le persone nellasocietà, comprese le persone con reddito minimo o inesistente.Valorizzare e migliorare le condizioni sociali e di lavoro nei sistemialimentari e agricoliLottiamo contro lo sfruttamento e il degrado delle condizioni dilavoro e sociali, per i diritti di tutte le donne e gli uomini cheproducono cibo così come per i lavoratori stagionali e migranti e peri salariati nell’industria di trasformazione, nel settore distributivoe commerciale. Lavoriamo affinché vi siano politiche pubblicheorientate alla soddisfazione dei diritti sociali che stabiliscanostandard sociali elevati e che condizionino i finanziamenti pubblicial loro rispetto. La società deve dare maggiore valore al ruolo deiproduttori di alimenti e di chi lavora nel settore, per noi questosignifica anche garantire redditi decenti. Il nostro obiettivo ècostruire ampie alleanze tra tutte le persone che lavorano nel sistemaalimentare.Rivendicare il diritto ai nostri Beni ComuniNoi ci opponiamo e lottiamo contro la mercificazione, lafinanziarizzazione e la brevettazione dei nostri beni comuni: terra,semi rurali tradizionali e riproducibili, razze di bestiame e riserveittiche, alberi e foreste, acqua, atmosfera e conoscenze. L'accesso aquesti beni non dovrebbe essere determinato dai mercati e dal denaro.Nell'utilizzo delle risorse comuni, dobbiamo garantire larealizzazione dei diritti umani e il perseguimento dell’uguaglianza digenere, ai fini del beneficio collettivo della società. Riconosciamoanche la nostra responsabilità nell’usare i nostri Beni Comuni in modosostenibile, nel rispetto della madre terra, attraverso un controllocollettivo, democratico e comunitario.Cambiare le politiche pubbliche che regolano i nostri sistemi agricolie alimentariLa nostra lotta comprende il cambiamento delle politiche pubbliche edelle strutture di governance che regolano i nostri sistemi alimentari- dal livello locale fino a quello nazionale, europeo e mondiale –anche attraverso la delegittimazione delle grandi multinazionali. Lepolitiche pubbliche devono essere coerenti, complementari e devonopromuovere e proteggere i sistemi e le culture alimentari. Questedevono inoltre essere basate sul diritto al cibo, sull’eradicazione difame e povertà, sull'adempimento dei bisogni umani e sul contributoalla Giustizia Climatica in Europa e nel mondo. Abbiamo bisogno di unquadro giuridico che garantisca prezzi stabili ed equi per iproduttori di cibo, promuova un'agricoltura rispettosa dell'ambiente,internalizzi i costi sociali ed ambientali nei prezzi degli alimenti eattui una riforma fondiaria. Un maggior numero di agricoltori inEuropa sarebbe la positiva conseguenza di queste politiche. A lorosupporto va anche messo a disposizione un sistema di ricerca cherisponda a obiettivi collettivi e a verifica sociale. Le politichepubbliche devono portare al divieto di ogni speculazione sui prodottialimentari e alla tutela di sistemi e culture alimentari locali oregionali, bandendo, ad esempio, pratiche dannose come il dumping ol’accaparramento di terre in Europa, ed in particolare modonell’Europa dell'Est, o nel Sud del mondo. Lavoriamo per nuovepolitiche agricole, alimentari, sementiere, energetiche e commercialiche garantiscano la Sovranità Alimentare in Europa e nel resto delmondo. In particolare, tutto ciò deve passare per una diversa PoliticaAgricola e Alimentare Comune, la rimozione della Direttiva Europea suiBiocarburanti e la ubicazione della governance globale del commercioagricolo internazionale presso la FAO e non presso il WTO.Facciamo appello alle persone e ai movimenti sociali in Europa perimpegnarsi, insieme a noi, in tutte le nostre lotte al fine diriprendere possesso dei nostri sistemi alimentari e di costruire ilMovimento per la Sovranità Alimentare in Europa ORA!

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