giovedì 27 settembre 2012

LA CARTA DI MONTEBELLUNA

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“CARTA DI MONTEBELLUNA (Treviso – Italia)”
PROPOSTE OPERATIVE GIURIDICHE ED ISTITUZIONALI DI BIOSICUREZZA
PER UNA MORATORIA ATTA AD EVITARE L’INTRODUZIONE DEGLI OGM IN
ITALIA ED IN EUROPA
OGM: Una minaccia irreversibile per l’agricoltura convenzionale e biologica
per l’ambiente e per la salute umana ed animale
Premessa
Sono ormai numerose le evidenze scientifiche che testimoniano
l'impossibilità della coesistenza tra coltivazioni OGM e non OGM, senza che le
prime inquinino, irreversibilmente, le seconde.
Risulta, pertanto, inutile discutere sulla libertà di coltivazione degli OGM,
dal momento che, una volta introdotti gli OGM nell’ambiente, non sarebbe più
possibile coltivare nel medio e lungo periodo i vegetali naturali (convenzionali e
biologici), nè si potrebbe proporre ancora il miglioramento genetico dei medesimi,
non potendosi più utilizzare aree agricole non inquinate dagli OGM.

Dato, quindi, per certo l’inquinamento irreversibile del territorio, una volta
introdotti gli OGM nell’ambiente, si tratta di stabilire quali dei due diritti debba
prevalere: quello di chi vorrebbe continuare a coltivare il prodotto naturale
(convenzionale e biologico) o quello di chi vorrebbe coltivare i vegetali GM.
Ogni altro problema in merito avrebbe un valore relativo e secondario rispetto
a quello principale di stabilire quale delle due coltivazioni debba essere permessa
e se una tale decisione, vista la gravità delle implicazioni che ne derivano, possa
essere riservata esclusivamente al legislatore, comunitario e nazionale, ovvero
non sia il caso di promuovere consultazioni della popolazione prima di scegliere il
da farsi, tanto più che è la stessa Direttiva 2001/18/CE a prevedere queste
consultazioni con il 10° “considerando” e gli artt. 9 e 32 (di recepimento,
quest’ultimo, del Protocollo di Cartagena). Pertanto,
- considerate le continue pressioni, operate a tutti i livelli dalle
multinazionali, che pretendono l’introduzione di soglie di “tolleranza”
generalizzate da OGM, quale "Cavillo di Troia", per ottenere autorizzazioni
alle coltivazioni transgeniche (OGM), con la certezza di una conseguente
“naturale”, inevitabile ed irreversibile contaminazione di tutte le aree
agricole e delle filiere agroalimentari;
- considerata l’esperienza pluriennale dei maggiori paesi produttori di OGM
(Canada, USA, Argentina, Brasile, Messico, India, Australia) che conferma
l’inquinamento irreversibile del territorio e la impossibilità di far coesistere
le coltivazioni OGM con le coltivazioni OGM free;
- considerata la natura non vincolante della Raccomandazione della
Commissione 2003/556/CE (punto 1.5);
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CARTA DI MONTEBELLUNA
- considerato il venir meno della libertà di iniziativa economica, in quanto
essa non appartiene solo a chi intende coltivare OGM, ma anche a coloro
che vogliono continuare a coltivare prodotti convenzionali e biologici non
contaminati da OGM;
- considerata l'entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario
sull'agricoltura biologica, che consente la tolleranza di contaminazioni
“accidentali” da OGM (senza etichettatura) anche nei prodotti biologici,
come di quelli convenzionali, violando in tal modo la libertà dei consumatori
di non alimentarsi con OGM;
- considerato il diritto consolidato e preminente di chi esercita l’agricoltura
tradizionale (convenzionale e biologica) a continuare tale attività millenaria;
- considerati il rischio di erosione genetica, l’irreversibilità dell’inquinamento
territoriale generalizzato e, dunque, l’inutilità, di fatto, di creare e
mantenere le banche del seme, sia nazionali che regionali;
- considerata la nocività per la salute umana ed animale e per l’integrità
dell’ambiente, più volte accertata in campo internazionale, con il
conseguente rischio di perdere quella parte di sovranità nazionale, relativa
alla tutela della salute e dell’ambiente, alla quale l’Italia, con il Trattato di
Roma, non ha rinunciato (artt. 9 e 32 Cost.);
- considerato il rischio, introdotti gli OGM, di azzerare la presenza ed il ruolo
degli operatori agricoli e del mondo rurale, trasferendo, di fatto, il controllo
di tutta la produzione agricola nazionale nelle mani dei pochi possessori dei
brevetti OGM;
- considerato il rischio di perdere la memoria genetica di tutti gli esseri
viventi (vegetali ed animali), la qualità e la varietà di ogni prodotto agricolo;
- considerata l’opposizione alla coltivazione degli OGM e alla alimentazione
con gli stessi della stragrande maggioranza della popolazione italiana ed
europea;
- considerato il divieto di coltivare gli OGM statuito da molti paesi europei,
tra cui Grecia, Austria, Germania, Ungheria, Lussemburgo e Francia,
ratificato da recenti decisioni del Consiglio dei Ministri UE;
- considerata la Politica Europea di Sviluppo Rurale 2007-2013 (sostenuta
con circa 200 miliardi di €), di promozione di una agricoltura di qualità e
della agricoltura biologica (ivi compreso l’allevamento animale) di protezione
dell’ambiente e del ruolo multifunzionale del mondo rurale;
- considerato che, introdotti gli OGM, risulterebbe impossibile perseguire il
razionale sfruttamento del suolo e la bonifica del territorio, così come
imposto dall’articolo 44 della Costituzione.
Tutto ciò premesso e considerato, per scongiurare danni irreparabili alle
persone, agli animali, all’agricoltura e all’ambiente, nazionali, comunitari e
mondiali, derivanti dagli OGM, chiediamo al Parlamento e al Governo italiani, ai
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“CARTA DI MONTEBELLUNA”
Ministri competenti, alle Regioni, alla Comunità (Parlamento, Commissione e
Consiglio dei Ministri UE), al Consiglio d’Europa e all’ONU:
1. Il bando in Italia e negli Stati comunitari di ogni forma di rilascio
nell’ambiente e in agricoltura degli OGM, anche a livello sperimentale,
impedendo impossibili piani di “coesistenza” (commistione), sulla base del
principio di precauzione, ed in applicazione della clausola di salvaguardia
(Dir. 2001/18/CE) e di sussidiarietà (art. 176 del Trattato UE).
2. La protezione del Germoplasma Autoctono e la conservazione della
biodiversità, quale patrimonio comune della collettività e base fondamentale
per il miglioramento genetico, generalizzando l’esclusione degli OGM
(secondo quanto previsto dall’art. 4 del D.M. 18/04/2008, sul Registro
Nazionale delle Varietà di Conservazione), da tutte le coltivazioni.
3. Il mantenimento della tolleranza zero, ovvero dell’assenza di OGM nelle
sementi, di qualsiasi natura, prodotte, importate e commercializzate in
Italia e nella Comunità.
4. L’integrazione e la modifica del D.Lgs. n. 224 del 2003 (All. VIII) di
recepimento della Direttiva 2001/18/CE, che prevede la consultazione
pubblica sugli OGM solo tramite sito web (internet), per rendere possibile
tale consultazione pubblica sugli OGM, anche tramite l’indizione di un
referendum nazionale.
5. Una moratoria, con sospensione sine die delle importazioni e del
commercio di prodotti OGM e/o loro derivati, sulla base delle recenti
risultanze della ricerca che hanno evidenziato pericoli per la salute umana
ed animale, per l’agricoltura e per l’ambiente, in attesa di ulteriori verifiche
"indipendenti" sui rischi sanitari ed ambientali. Evitando
conseguentemente sperimentazioni a cielo aperto di coltivazioni OGM, che
andrebbero a contaminare irreversibilmente il territorio nazionale e
comunitario.
6. La revisione delle procedure per i pareri scientifici dell'EFSA, che devono
basarsi su ricerche “indipendenti” e non sui dati forniti dalle stesse ditte
produttrici di OGM, in palese conflitto di interesse.
7. Di stabilire l’assenza di OGM nei prodotti agricoli biologici e convenzionali,
proibendo l’indicazione di limiti di rilevabilità arbitrari, che possono
nascondere soglie di tolleranza.
8. L'istituzione di test di presenza/assenza “qualitativi“ per il rilevamento di
qualsiasi livello di presenza accidentale di OGM nei prodotti agricoli e negli
alimenti, per rispettare il diritto alla integrità delle aree agricole e
dell’ambiente e alla sicurezza ed informazione dei consumatori, a garanzia
dei marchi privati o nazionali che certificano la qualità dei prodotti e
l’assenza di OGM (previsti dal Reg. 834/2007/CE) e per prevenire
contaminazioni ed inquinamenti dei citati prodotti e del medesimo
ambiente.
9. L’introduzione di sanzioni penali e civili per chi introduce gli OGM in
agricoltura, nell’ambiente e negli alimenti.
10. L’introduzione di corrette e chiare procedure sulla biosicurezza, atte ad
evitare le contaminazioni accidentali da OGM nei prodotti agricoli
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“CARTA DI MONTEBELLUNA”
convenzionali e biologici sulla base del diritto comunitario e della Direttiva
2001/18/CE, la quale prevede che “gli Stati membri possono adottare tutte
le misure opportune per evitare la presenza involontaria di OGM “.
11. Il divieto di importare OGM per qualsiasi uso o destinazione sotto forma di
semi vivi, ad esclusione di quelli devitalizzati, per evitare rischi di
contaminazione ambientale.
12. Di sostenere azioni legali collettive (Class Action) promosse da produttori e
consumatori e da associazioni di categoria per la tutela della salute, della
integrità delle aree agricole e dell’ambiente, relative ai danni che gli OGM
arrecano agli stessi.
13. Di promuovere azioni presso la Corte Costituzionale per tutelare i diritti dei
cittadini relativi alla salute e alla integrità dell’ambiente (artt. 9 e 32 della
Cost.), limitati, danneggiati e violati dalla introduzione degli OGM nei
prodotti agricoli, nell’ambiente e negli alimenti.
14. Di tutelare l’integrità della Memoria Genetica di tutti gli esseri viventi
(DNA), vegetali ed animali, regolata da leggi fisiche naturali perfette e
sancita dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo, adoperandosi per un bando
mondiale degli OGM, eventualmente ricorrendo al Tribunale Internazionale
per i Diritti Umani.
15. Di promuovere lo sviluppo di alternative Agroecologiche praticabili
(agricoltura biologica) in linea con i recenti Programmi Europei di Sviluppo
Rurale Agroambientale e gli impegni del protocollo di Kyoto, contrastando
recepimenti regionali non conformi con gli obiettivi di sostituzione degli
inputs chimici in agricoltura (Relazione 3/2005 del Corte dei Conti UE).
16. La presentazione di DDL e di proposte di legge per l’introduzione di norme
che statuiscano l’indizione di referendum consultivi nazionali sugli OGM
prima della loro introduzione nel territorio.
17. Di promuovere una indagine interparlamentare approfondita su quanto
evidenziato da Marie-Monique Robin nel libro “Il mondo secondo Monsanto”
che riferisce fatti sugli OGM di inaudita gravità.
18. Di ricorrere alla magistratura competente nazionale o internazionale per il
disconoscimento dei diritti di brevetto sul DNA, dal momento che i
cosiddetti geni (frammenti di DNA) non sono invenzioni ma scoperte e
rappresentano, pertanto, un patrimonio inalienabile dell’intera umanità,
tenendo anche conto della instabilità sia degli OGM, sia del DNA, nei più
volte richiamati prodotti al contrario di quanto dichiarato e previsto nei
citati brevetti e anche al fine di scongiurare il pericolo che pochi soggetti si
impadroniscono a livello nazionale e mondiale della intera catena agroalimentare.
19. Di rendere noto alla collettività che il DNA transgenico inquina,
irreversibilmente, anche altre specie appartenenti a tutta la Biosfera,
superando ogni barriera naturale, attraverso il trasferimento genico
orizzontale (TGO), che per il DNA transgenico (assai instabile) è molto più
frequente di quello relativo al DNA naturale. In particolare, il TGO del DNA
transgenico, a causa della sua alta instabilità e capacità di ricombinazione,
è 1000 volte più frequente rispetto al TGO del DNA naturale. Ciò provoca,
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“CARTA DI MONTEBELLUNA”
tra l’altro, la creazione di nuove specie o razze di patogeni e quindi nuove
malattie. In concreto, la contaminazione dalle colture OGM a quelle non
OGM non avviene solo attraverso l’inquinamento meccanico e
l’impollinazione, ma anche, in modo ancora più subdolo, attraverso il TGO.
Aspetto, questo, ignorato proprio perché invisibile e non conosciuto, non
solo dagli agricoltori ma anche dai cd “esperti”. Ciò conferma che la
coesistenza di colture convenzionali e/o biologiche con colture
geneticamente modificate è praticamente impossibile.
Montebelluna, 19 aprile 2009
Firmatari:
Giuseppe Altieri, Agroecologo - AGERNOVA
Enrico Lucconi, Direttore ASSEME
Michele Trimarchi, Presidente ISN, Candidato Premio Nobel per la Pace 1986
Pietro Perrino, Direttore di Ricerca CNR – Ex. Istituto del Germoplasma di Bari
Dario Fo, attore, premio Nobel per la Letteratura 1997
Miguel A. Altieri, Agroecologo – Università di Berkeley (California)
Peter Rosset, Ricercatore – Globalalternatives - ONG
Franca Rame, attrice
Clara Nicholls, Ricercatrice – Università di Davis (California)
Federico Fazzuoli, Giornalista Televisivo
Giuseppe Nacci, Medico
Giorgio Celli, Entomologo – Università Bologna
Manuela Malatesta, Ricercatrice – Università di Verona
Morando Soffritti, Ricercatore - Istituto Oncologico Ramazzini Bologna
Mimmo Tringale, Direttore AAM Terra Nuova
Marina Mariani, Docente Politecnico per il Commercio - Milano
Franco Libero Manco, Ass. Vegetariana AVA
Maria Teresa Maresca, Medico Naturopata
Stefano Maini, Entomologo - Università di Bologna
Giovanni Burgio, Entomologo - Università di Bologna
Claudio Porrini, Gruppo protezione dell’Ape - Università di Bologna
Paolo Radeghieri, Ricercatore - Università di Bologna
Luigi Paoletti, Docente - Università di Padova
Costantino Vischetti, Chimico - Università di Ancona
Tiziano Gomiero, Ricercatore – Università di Padova
Antonella Gasparetti, Biologa - Agernova
Graziella Picchi, Autrice dell’Atlante dei Prodotti Tipici Italiani
Daniela Commendulli, Presidente Associazione SUM (Stati Uniti del Mondo)
Roberto Zanoni e Fabio Brescacin, ECOR – NATURA SI
Maurizio Gambini, Presidente Consorzio Terra Bio - Urbino
Gianfranco Campana, Presidente AIAB Toscana
Sasha Lucibello, Presidente CTPB (Coordinamento Toscano Produttori Biologici)
Franco Pedrini, Presidente Associazione Italiana per l’Agricoltura Biodinamica
ASCI (Ass. Di Solidarietà per la Campagna Italiana)
Loris Asoli e Bruno Sebastianelli, Coop. La Terra e il Cielo
COOP. AGRILATINA
Massimo Fioroni, PROMETEO
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Antimo Zazzaroni, Presidente Istituto di Medicina Naturale di Urbino
Vittorio Marinelli, Presidente e Marco Tiberti, Ass. European Consumers – Roma
Patrizia Gentilini, Oncologa
Bruno Fedi, Medico
Giovanni Malatesta, Fisico ed Agricoltore
Gaspare Buscemi, Enologo Artigiano
Valdo Vaccaio, Nutrizionista
Sonia Toni, Giornalista
Valeria Rossi, Editrice e Giornalista
PANTA REI, Centro di Educazione Ambientale
Maria Giovanna Notarianni, Giornalista Presidente Ass. Tensegrita
ISTITUTO MARENOSTRUM – Austria
Roberto Romizi, Presidente Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia”
ARIANNA EDITRICE - Bologna
EDILIBRI – Milano
RADIO GAMMA 5 – Padova
Valdo Vaccaio, Naturopata
Carmen Somaschi, Presidente AVI (Associazione Vegetariana Italiana)
Nerina Negrello, Pres. Lega Naz. Contro Predazione d’Organi Morte a Cuore Battente
Le DONNE dell'AED, Associazione Educazione Demografica
Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (A.M.I.C.A.)
Anna Maria Fritz, Federazione Diritto Libertà di Cura-Onlus
Giancarlo Ugazio, Ordinario di Patologia Generale Torino dal 1976 al 2007.
Antonio Gagliardi, Presidente Associazione Elettrosmog - Volturino (FG)
Ciro Aurigemma, Psicologo ISN, Resp. AVI Ecologia, Co.to Ecologia Mandor Pace
Filippo Lolli, Architetto Presidente Ass. Uomambiente
Antonio Avano, Architetto – Napoli
Antonio Mercogliano, Avvocato – Napoli
Stefania De Toma, Avvocato – Matera
Massimo Pumilia, Economista politico – Contursi Terme (Salerno)
Carlo Sechi, Presidente BIOZOO - Sassari
Stefano Montanari, Ricercatore sulle nanoparticelle
Nadia Simonini, Naturalista – Lucca
Oreste Magni, Ecoistituto della Valle del Ticino
Gian Luca Garetti, Medico - Vicepresidente ISDE Firenze
Roberto Topino, Medico specialista in Medicina del Lavoro - INAIL, Torino
Rosanna Novara, Biologa Dottore di Ricerca in Oncologia, Torino
David Fiacchino, GAS Valli Misa e Nevola (Ancona)
Cesare Ferzi, Documentarista – Potenza
Roberto Paolillo, Architetto – Paestum (Salerno)
Christian Grassi, Presidente Associazione Poderi di Romagna
Carlo Faiello, Musicista della Tradizione
Elena Ledda, Musicista della Tradizione
Sandro Lazzeri, Musicista Classico e della Tradizione
Riccardo Esposito Abate e le Donne della Tammorra, Musicisti
Girogio Donati, Attore
Mario Pirovano, Attore
Gelsomino Casula, Maestro Scultore – Salerno
Paolo Carnemolla, Presidente FEDERBIO, Bologna
Fabrizia Pratesi, Comitato EQUIVITA, RomaGrazie per i commenti.

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