giovedì 1 agosto 2013

RIVOLUZIONE IN BICI

RIVOLUZIONE SU DUE RUOTE -ITALIA CHE VA A parte una buona dose di coraggio, per cambiare profondamente il volto di una città basta un numero magico ( il numero 30) e non ci vogliono nemmeno troppi soldi. A Parigi, per esempi, con solo , 2,6 milioni di euro di stanziamenti, l'amministrazione di Bertrand Delanoe ha messo a punto un piano rivoluzionario. Un Format esportabile in qualunque città europea ( Italia compresa) : dal prossimo settembre su 560 km di rete stradale il limite max di velocità consentito alle automobili sarà di 30 km/h ( il 37% delle strade cittadine) . Il nuovo piano “ La rue en partage” ( la strada in condivisione) non dovrebbe essere un dramma, eppure le questioni della mobilità urbana provocano sempre accesi dibattiti politici e sociali. Anche a Parigi. Per semplificare, da una parte ciclisti che rischiano la vita dall'altra adepti del culto motorista sempre più rancorosi e su di giri. E dire che in nessuna metropoli europea la media di km percorsi da un auto ingolfata nel traffico si avvicina al numero magico: ovunque la bicicletta è il mezzo più veloce per spsotarsi nelle aree urbane. A Parigi questo limite verrà fissato in una trentina di quartieri, che vanno ad aggiungersi ad altre settantaquattro zone della città dove la velocità è già regolata in questo modo. Ma non c'è limite al meglio: nelal capitale francese sono già attivi ventitre “zone di incontro” dove le auto non possono superare i 20 km/h; qui pedoni e ciclisti sono padroni della strada, e le automobili sono “ avvisati” da strisce bianche perpendicolari alla carreggiata formate da piccoli rettandoli tipo pixel,............... Luca Fazio dal Manifesto 1 agosto 2013

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