http://www.freebacoli.net/2014/07/corto-circuito-flegreo-biodistretto-diventato-realta-video.html
Corto Circuito Flegreo, il biodistretto è diventato realtà – Video
Il 20 Luglio scorso abbiamo partecipato al “Mercato contadino e artigiano” organizzato da Corto Circuito Flegreo, nella bellissima location del “Giardino dell’Orco”, sul lago d’Averno. Oltre a godere della piacevole compagnia di queste persone, come già espresso nei precedenti articoli, abbiamo cercato di trarre spunto da questa valida realtà associativa, per elaborare delle proposte da adottare a Bacoli, nell’ambito dell’agroalimentare. Perché fare rete non vuol dire solo conoscersi e confrontarsi, ma anche approfondire il lavoro altrui e prenderlo da esempio, se efficace e produttivo.
E dato che in questo settore, siamo neofiti abbiamo deciso di imparare e partire da loro. In linea con la nostra idea di biodistretto flegreo, crediamo sia possibile attuare anche a Bacoli, la stessa filiera corta che Corto Circuito ha sviluppato negli anni. Nel nostro comune, esistono già – anche se pochi – agricoltori che hanno deciso di convertirsi al biologico ed al biodinamico. Ciò significa che hanno abolito l’utilizzo di concimi chimici, diserbanti, pesticidi etc. nonché di tecniche agricole di sfruttamento del terreno e non ecosostenibili, per avvalersi di un’equipe di agronomi, biologi, enologi messa a disposizione dall’associazione. Si tratta infatti di un gruppo di tecnici (produttori, trasformatori e consumatori) che hanno deciso di mettere a disposizione le proprie competenze per formare e sensibilizzare i cittadini a riguardo.
Molti sono infatti i convegni che Corto Circuito organizza per diffondere e trasmettere il proprio lavoro, come quello del 31 Maggio scorso all’istituto V.Pareto di Pozzuoli, durante il quale ci si è confrontati anche con le filiere corte di altre organizzazioni affini. Gli strumenti principali con i quali si porta avanti questa missione sono due: i sistemi di garanzia partecipata (per l’appunto SGP) ed i gruppi di acquisto solidale. Entrare nella filiera corta di Corto Circuito non è cosa da poco: oltre ad una conoscenza interpersonale, per essere inclusi nella rete di produttori (agricoltori, viticultori, allevatori, artigiani etc.) o trasformatori (cuochi, pizzaioli, panettieri etc.) eco-sostenibili, occorre subire nelle proprie attività lavorative, sopralluoghi e controlli da parte dell’equipe di cui sopra. Da qui il nome di sistema di garanzia partecipata.
Il controllo non è soltanto visivo, ma anche tecnico, con valutazioni specifiche condotte dagli esperti che compongono il gruppo. Per inserire un prodotto all’interno della filiera, occorre quindi affiancarlo a delle schede contenenti ogni tipo di informazione relativamente a: terreno, semina, irrigazione, alimentazione, raccolta, trattamenti etc. Tutto ciò che viene fatto alla materia, viene riportato in un’apposita scheda, che il “consum-attore” finale potrà consultare per avere garanzia della qualità di ciò che sta consumando. E dopo aver messo in rete soggetti e materie prime (CCF conta circa 220 soci di cui oltre 40 tra produttori e artigiani), si entra a far parte del GAS ovvero di un sistema solidale e di consumo consapevole. Chiunque può infatti rivolgersi a CCF per una spesa completamente biologica, prenotando – entro le 13 di ogni Mercoledì – ciò che vuole acquistare (limitatamente alla disponibilità offerta) nei quantitativi desiderati e facendoseli spedire nella sede di smistamento – il Giovedì successivo ovvero “Il Giardino dell’orco”.
Per ulteriori info, visitate il sito cortocircuitoflegreo.blogspot.it
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