Orti urbani, a due passi dal mare
di Egon Botteghi*
Nel cuore di Livorno, a cento metri dal mare, c’è un pezzo di campagna rimasto “imprigionato” in mezzo ai palazzi residenziali dei quartieri Fabbricotti e San Jacopo.
Percorrendo via Dell’Ambrogiana si ha la netta impressione di camminare per una strada di un antico borgo agricolo. In quella zona, infatti, ricca d’acqua, sorgevano le fattorie storiche della città. E così è rimasto fino agli anni Settanta, quando l’amministrazione decise il cambio di destinazione d’uso e rese la zona edificabile.
Si sono susseguiti così per trent’anni proprietà e progetti mai eseguiti e fallimenti d’imprese, lasciando i sei ettari di terreno nell’abbandono e nell’incuria.
Così, nell’ottobre del 2013, dal comitato precar* e disoccupat* di Livorno e dalla ex caserma occupata (qui la loro pagina facebook), è stata e decisa l’occupazione della zona, per salvare quell’ultima area verde nel centro della città da una inutile cementificazione e per restituirla alla gente ed al quartiere e sono stati avviati cento piccoli orti.
Si è così creato un interessante movimento dal basso, una “resistenza” urbana, che si può collocare nell’alveo dei movimenti internazionali come il Community Open Space o la Guerrilia Garden (leggi anche il reportage Il suono dei tulipani, ndr) o nazionali come Genuino Clandestino.
L’autoproduzione, l’agricoltura naturale, la lotta alla cementificazione, lariappropriazione comunitaria degli spazi, la salvaguardia degli animali e delle piante, la condivisione degli attrezzi, la partecipazione collettiva alle decisioni tramite assemblea settimanale, l’inclusività per tutte le diversità, sono alcuni dei punti fondanti del progetto e della vita degli orti .
Pubblichiamo qui di seguito il manifesto politico degli orti urbani occupati ed ildossier che è stato presentato all’amministrazione della città, da cui si attendono risposte.
Altre foto sugli orti urbani di Livorno: http://centralvegpark.tumblr.com/
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